Polizzi Generosa

Km 78 da Palermo, a m 920, nelle Madonie meridionali, sulle sommità di un rilievo nell’alto bacino del fiume Imera settentrionale, sup. 134.3 kmq, 4.671 abitanti, Polizzani. Cap. 90028, tel. 0921. Economia: agricoltura(cereali, nocciole), industria(casearia, cemento, e prefabricati). La città si sviluppo, forse nel basso medioevo, intorno al castello edificato per volontà di Ruggero I nel 1076. Federico II le concesse privilegi e agiunse al nome originario il titolo di Generosa forse perché centro ricco e popoloso, o forse per la fertilità delle terre e la generosità degli abitanti. Nel 1348, con Martino il Giovane, Polizzi divenne città demaniale. Appartenne poi in feudo a varie famiglie baronali, ma tornò nuovamente al demanio regio. Nell’ex piano della Bayota, oggi intitolato ad Antonio Borgese, illustre scrittore polizzano, sono la chiesa del SS. Salvatore, sec. XVI, l’ex convento dei Domenicani, sec. XV, e la chiesa della SS. Trinità dei Cavalieri Teutonici, (che conserva un polittico gaginiano). Sulla via Garibaldi è il palazzo dei Rampolla, aristocratica famiglia della zona e, continuando, il Municipio che occupa l’antico collegio dei Gesuiti. Da qui, si giunge alla piazza della Chiesa madre, edificata alla fine del sec. XVII, su un impianto preesistente . Nell’interno: un dipinto di Giuseppe Salerno, la Madonna del Rosario, una parte del sarcofago di San Gandolfo, morto a Polizzi nel sec.XIII, e un bassorilievo con l’Ultima cena, entrambe opere di Domenico Gagini. Due pregevoli cappelle gaginiane si trovano nella chiesa di San Francesco, nell’omonima piazza. Da questo centro madonita , si raggiunge Piano Battaglia, nota località turistica invernale.