Itinerari in Sicilia - Cammini Francigeni di Sicilia
Pubblicato da Sicily Tourist in a proposito di Sicilia · 11 Settembre 2025
Vie Francigene in Sicilia: chi l’avrebbe mai detto? Ovviamente non è quella che taglia longitudinalmente l’Italia settentrionale per terminare a Roma: antichi documenti d’archivio parlano, già tra 1000 e 1200, di una Viam Francigenam sull’isola. L’uso di questa definizione, dicono gli storici, potrebbe essere spiegato dal fatto che con il termine francigene cronisti e notai medievali indicavano le strade, utilizzate dai Normanni, popoli giunti dalla Francia del Nord, e quindi, nel senso comune, Franchi tout court. La storia ci racconta che le vie consolari romane della Sicilia passarono, dopo la caduta dell’impero, sotto il controllo dei vari popoli invasori fino a diventare il cardine del sistema di viabilità normanno. E la definizione Via Francigena sottolineava, proprio, il controllo, amministrativo e politico, esercitato dai Normanni-Franchi su questo asse viario.

Tra Messina e Palermo, una Via Francigena attraverso le Montagne denominata VIA FRANCIGENA NORMANNA : la Via s. Ma esisteva anche una sua variante lungo le coste che seguiva il litorale combaciando quasi del tutto con la consolare Via Valeria. L’intera viabilità dell’isola restò in uso nel corso dei secoli anche dopo il dominio normanno-svevo: tutte le dominazioni che si susseguirono mantennero in vita l’antico sistema di strade, ponti e soste. Ma fu il governo borbonico a creare un vero e proprio archivio delle Regie Trazzere , con la descrizione di centinaia di vie e sentieri che collegavano tra di loro città e borghi. E questi schedari raccontano anche le caratteristiche della Francigena (o meglio delle Francigene) di Sicilia. Oltre a quella che congiunge Palermo e Messina denominata , infatti, esiste anche una Magna Via Francigena (da Palermo ad Agrigento), una Francigena Fabaria (da Gela a Maniace) e una Francigena Mazarense (da Mazara del Vallo a Palermo).

MAGNA VIA FRANCIGENA
La Magna Via Francigena non è semplicemente un viaggio, ma un vero e proprio percorso di scoperta che, come un fiore, si apre lentamente per rivelare il suo cuore vibrante. Dai centri artistici e archeologici della costa, ci si addentra fra i villaggi dell'interno, attraverso uno degli ultimi itinerari di frontiera. Abbandona l'abitudinario e gli stereotipi, accogli l'inaspettato, per scoprire i lati meno noti di questa isola amata e controversa.

La forza della Magna Via è nei vasti paesaggi aperti e nelle persone che li animano. Incontrerai il giovane Totò, che ti catturerà col suo entusiasmo, Giuseppe con la sua energia contagiosa, gusterai la crostata fatta in casa di Francesca, e "Il Professore" che vive e respira la sua terra ti racconterà tutte le storie e le leggende del suo paese. Il percorso connette due antiche città di porto: Palermo e Agrigento, attraverso un sistema di trazzere (antichi sentieri sterrati) che unisce i villaggi dell'entroterra. E' una avventura umana in cui abbiamo la possibilità di vivere e respirare un territorio addentrandoci fra le vie, bussando alle porte, comunicando con i locali prendendosi il tempo per entrare in contatto con il carattere autentico dell'Isola.
VIA FRANCIGENA NORMANNA
La Via francigena Normanna è un cammino unico e continuo, di circa 400 km, in 22 tappe che unisce Palermo con Messina. Il percorso attraversa le cime innevate delle Madonie e i paesaggi montani dei Nebrodi fino alle vette dei Peloritani. Il pellegrino scoprirà paesaggi unici: dalle bellezze della capitale della Cultura Arabo-Normanna alle spiagge di Aspra; dai borghi più belli d’Italia di Gangi, Sperlinga e Montalbano ai castelli normanni arroccati tra le Madonie; dai paesi immersi nei boschi dei Nebrodi come Floresta, Capizzi e Cesarò, alla prima capitale del Gran Conte Ruggero, Troina.

Il tratto che riguarda le Madonie, da Caccamo a Nicosia, è lungo circa 113 km e suddiviso in 6 tappe. Già nel 1115 Ruggero II, per andare da Messina a Palermo, si era servito della via per le montagne, così come Enrico VI, nel 1194, sbarcato a Messina puntò su Palermo seguendo la strada per le montagne documentata anche da Idrisi nel 1154 e percorsa ancora il 12 luglio 1718 da un distaccamento di cavalleria spagnola che partì da Palermo seguendo l’attuale tratto della Francigena delle Madonie. In essa troviamo importanti segni storico-culturali tra cui l’hospitalia di S. Nicola a Polizzi Generosa fondata nel 1167 da Pietro di Tolosa e gestito dall’Ordine degli Ospedalieri e quello di Nicosia.
Via Francigena Fabaria
Originariamente tracciata nel 1105, durante la dominazione normanna, la Via Francigena Fabaria ha radici profonde che si intrecciano con storie di nobiltà e clero. Fu il barone Achinus a donare terreni all’abate Ambrogio, vescovo della diocesi di Lipari-Patti, centrando la sua generosità a Bizini, oggi conosciuta come Vizzini, in provincia di Catania. Questo lascito, documentato in un testo, cita esplicitamente la presenza di una “Via Francigena Fabaria”.

Oggi, la Via Francigena Fabaria si svela come un percorso esplorativo lungo 300 chilometri, toccando 20 comunità e oltre 110 siti di straordinario interesse. Un itinerario che inizia dalla maestosa Agrigento e si conclude a Maniace, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di esplorare appieno questo affascinante cammino in 14 giorni. Durante questo viaggio, potranno scoprire i tesori nascosti e ammirare le meraviglie paesaggistiche uniche. Ogni passo lungo la Via Francigena Fabaria è un passo attraverso la storia, permettendo di vivere un’esperienza che amalgama la grandezza della natura e della cultura della Sicilia Orientale.
VIA FRANCIGENA MAZARENSE
La Via Mazarense è un’importante arteria della Magna Via Francigena siciliana, testimoniata sin dal Medioevo attraverso documenti originali (diploma del 1267) che definiscono “Francigena” la strada che collegava Mazara del Vallo alla via principale che va da Marsala a Palermo. L’antica Via Valeria, che dallo Stretto di Messina giungeva al porto dell’araba Marsala, venne mantenuta in vita dai mercanti e dai soldati che controllavano le coste, dai pellegrini che si imbarcavano per la Spagna e dal sistema viario del regno di Ruggero il Normanno.

Della via Francigena di Mazara ne parla don Pietro Pisciotta di Campobello di Mazara ma che per anni ha insegnato filosofia nel Liceo “Gian Giacomo Adria” di Mazara, di cui conosce la storia della Diocesi e delle sue chiese. Nel saggio pubblicato dall’Accademia Selinuntina, “Dalla via Valeria alla via Francigena”, a proposito della via Francigena di Mazara scrive che questo termine fu introdotto dai Normanni anche in Sicilia per definire il sistema viario dei pellegrini nell’Isola.
Ed è proprio la citazione della via Francigena esistente nel territorio della città di Mazara, espressamente menzionata in un atto notarile del 12 marzo 1267, che funge da volano all’azione di ricerca dell’autore che segnala tutto ciò che nasceva a servizio dei viaggiatori come gli “hospitalia” (piccoli ospedali) che furono realizzati nelle città della provincia in funzione di questi cammini al fine di dare accoglienza ai pellegrini (solo più tardi diverranno strutture di medicalizzazione). Oggi la Via Mazarense in Sicilia regala l’emozione di un cammino della lunghezza di 322 Km, che in 14 tappe unisce Agrigento a Palermo.
