Luoghi di culto da Visitare in Sicilia - Ex Cattedrale di Maria Santissima Assunta di Troina

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Luoghi di culto da Visitare in Sicilia - Ex Cattedrale di Maria Santissima Assunta di Troina

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Pubblicato da Sicily Tourist in Enna e Provincia · 27 Ottobre 2024
L'ex cattedrale di Maria Santissima Assunta oggi Chiesa Madre è il principale luogo di culto della città di Troina in Provincia di Enna, già sede dell'antica diocesi. Dopo la sua costruzione, nel 1082 la chiesa madre fu elevata a cattedrale fino a quando la sede vescovile venne spostata a Messina. Fu prima cattedrale normanna della Sicilia La Chiesa Madre prima cattedrale normanna di rito latino in Sicilia, dopo la cacciata degli Arabi, fu voluta da Ruggero d'Altavilla dopo qualche anno dal suo arrivo a Troina.



I lavori iniziarono nel 1065 per poi essere completati nel 1078. E' stata la I residenza del Conte Ruggero in Sicilia quando Troina fu Capitale Normanna di Sicilia. Attorniata da muraglie, dirupi e fossi, risultava inespugnabile dal nemico. L'accesso avveniva attraverso il passaggio da una delle quattro porte. Dotata di immensi possedimenti e beni fu chiesa palatina e, successivamente, in seguito all'istituzione nella cittā del primo Vescovado di Sicilia nel 1082, eretta a Cattedra Vescovile. Dedicata alla Virginis Puerperae divenne il luogo delle pių importanti celebrazioni religiose, come ci conferma un diploma normanno relativo ai funerali di Giordano, figlio del Conte Ruggero. Nulla rimane visibile dell'originale costruzione ruggeriana all'infuori di una volta costolonata nel vano di base dell'attuale torre campanaria, e di una monofora nel lato est dell'antico transetto, a causa dei rimaneggiamenti subiti. Il prospetto, di fine Settecento, č realizzato in arenaria gialla locale.



La chiesa, a tre navate, è in stile neoclassico con le volte a botte decorate con stucchi dorati di gusto rinascimentale, con archi a tutto sesto e con la cupola che poggia su solidi pilastri rivestiti di stucco. All'interno custodisce tele del '700 e pezzi provenienti dal Monastero di San Michele Arcangelo, insieme ad altri oggetti di grande pregio artistico. La chiesa è dotata di un proprio tesoro che comprende ori, argenti di pregio, ostensori, reliquiari, crocifissi, pissidi e incensieri. Le opere di maggiore pregio sono: il Bacolo Pastorale, il Sigillo e la Corona dell'Immacolata.



Tra le prime fortezze normanne della Sicilia, c’è il castello di Troina. Non è nota con esattezza la sua data di edificazione. Si intuisce, però, che un edificio fortificato debba essere stata innalzato non molto tempo dopo la conquista normanna della città, avvenuta nel 1061 d.C. Proprio in quell’anno il Conte Ruggero trascorse lì le festività natalizie. Tra il 1067 e il 1079 fu edificata la cattedrale di Troina, prima cattedrale interamente voluta dal Conte Ruggero. Nel 1082, a seguito della costruzione della cattedrale, Troina venne elevata a sede vescovile. Fu qui che Urbano II incontrò il conte Ruggero nel 1088 d.C. Lo storiografo Edrisi, intorno al 1150 d.C., descrive l’abitato come “castello da rassomigliare a città; desiderato soggiorno; fortalizio che si estende sui lati”.



In un documento del 1154, redatto in lingua greca, si cita un tale Graziàno, castellano di Troina. Alcuni anni dopo, nel 1169, la cittadina è attestata ancora come “ecclesia castri civitatis nostrae Troinae”. L’anno successivo si ricorda un Gregorius Castellanus. Delle fortificazioni durante il regno angioino/aragonese poco si conosce. Si apprende che nel 1409 del castello resiste solo una torre, sottoposta a regio demanio, giudicata come “domus plana”, edificio smilitarizzato e privo di valore strategico. Nel 1425 la torre è ancora demaniale, ma poco più di un secolo dopo, nel 1558, la testimonianza del Fazello lascia intendere la totale scomparsa della fortezza, inglobata o obliterata dalla Chiesa Maggiore, appellata dalla popolazione locale col toponimo di “Baglio del Castello”. Questo toponimo è riportato anche da Vincenzo Amico nel 1757.



L’amministrazione ecclesiastica si estendeva su un vasto territorio che comprendeva «l’area dei Peloritani, Nebrodi e delle Madonie, da Messina alla stessa Troina fino a Taormina da un lato e da Rametta, Milazzo, Sinagra, Naso, San Marco d’Alunzio, Mistretta a Gagliano Castelferrato, Sperlinga, Tusa, Geraci Siculo, Petralia Soprana e Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Cefalù, Collesano, Caltavuturo, Sclafani Bagni». La costruzione dell’impianto normanno si fa risalire al 1061: la Cattedrale di Troina doveva presentarsi come un connubio di elementi militari e religiosi, divisa in tre navate con absidi semicircolari. L’abate Rocco Pirri documenta la permanenza della cattedra vescovile presso Troina fino al 1090, termine entro il quale è ristabilita la sede di Messina. Nella ristrutturazione quattrocentesca le absidi semicircolari scomparvero e fu ristretto l’impianto delle tre navate.



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