Riserve Naturali in Sicilia - Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco

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Riserve Naturali in Sicilia - Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco

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Pubblicato da Sicily Tourist in Trapani e Provincia · 29 Ottobre 2024
Imboccando la statale costiera che da Trapani porta a Marsala, si attraversa la parte del litorale occidentale della Sicilia che da quasi 3000 anni ospita le Saline. Furono i Fenici ad impiantare le prime vasche per la raccolta del sale, che in epoca molto più recente vennero arricchite dai mulini a vento per le prime lavorazioni semi-industriali. Il risultato è un ambiente surreale, quasi extraterrestre, in grado di regalare scenari irripetibili, colori e sfumature rarissime, tramonti mozzafiato tra i più fotografati del mondo.



Oggi gran parte del litorale è sottoposto a tutela ambientale, grazie all´istituzione nel 1995 della riserva naturale orientata regionale Saline di Trapani e Paceco, affidata in gestione all´Associazione Italiana per il WWF. Il sito costituisce una delle più importanti aree umide costiere della Sicilia occidentale. Occupato in gran parte da saline coltivate in maniera tradizionale, con pantani e campi coltivati in aree marginali, le sue valenze biologiche sono plurime, interessando aspetti faunistici (uccelli, pesci, artropodi), floristici, vegetazionali. A queste valenze si aggiungono quelle paesaggistiche, etno-antropologiche, architettoniche, storiche. La riserva è percorribile a piedi o in bicicletta. In qualsiasi periodo dell´anno (ed in particolare in autunno e in primavera) è possibile vedere da vicino interi stormi di fenicotteri (compresi i fenicotteri rosa), esemplari di cavaliere d´italia e tante altre specie protette.




Se avete voglia di immergervi in luoghi e paesaggi unici baciati dal sole, scoprire l’incanto di una natura ricca di biodiversità in cui l’uomo da sempre interagisce con le proprie attività antropiche, rimanendo in “equilibrio” con l’ambiente che lo circonda, non potete mancare di visitare la Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco!  



Visitare questi luoghi vuol dire anche entrare a diretto contatto con le attività collegate alla produzione del Sale, l’oro bianco di Sicilia, protagonista sin dall’epoca dei Fenici di questi territori. Le antiche Saline connotano i paesaggi e le architetture del tratto costiero che va da Trapani a Marsala, caratterizzandolo con bianche montagnole di sale, lagune e bacini costieri che riverberano al sole come specchi, canali, mulini a vento, canneti e una grandissima varietà di uccelli, attratti da un habitat straordinariamente ricco e unico.



Sulle coste trapanesi, si suppone che i primi impianti di evaporazione ed estrazione del sale dalle acque del mare, siano stati realizzati circa 3000 anni fa dai Fenici. Si deve arrivare però all’epoca Normanna per avere una testimonianza scritta, da parte del geografo arabo noto come Idrisi o Edrisi, dell’esistenza delle saline nelle zone costiere di Trapani.Nel XV secolo, fu proprio l’esistenza delle Saline a portare all’apertura di molte tonnare e a creare le premesse dell’espansione dell’attività portuale a Trapani, che trovò il suo apice con l’apertura del canale di Suez nel 1869, con l’incremento dei traffici nel Mediterraneo.
Gli inizi del XX secolo con le due guerre mondiali e le successive fasi, portarono man mano ad un lento abbandono delle attività di alcune saline. Solo con l’istituzione della Riserva, il delicato equilibrio uomo-natura nelle Saline è stato salvaguardato da interventi di cementificazione e, la raccolta del sale, ha potuto riprendere il passo, nel solco delle tradizioni!



Quelle Saline che oggi noi osserviamo con curiosità e il cui prodotto, il sale marino, diamo quasi per scontato, ha rappresentato nei secoli scorsi un emblema di grande ricchezza, quando non una merce di scambio pregiata, per i popoli che lo producevano. I preziosi cristalli di sale, sia fossero estratti da miniere sulla terra ferma (il salgemma), che ottenuti per evaporazione dell’acqua di mare (sale marino), erano molto importanti per le antiche civiltà tanto che, ad esempio, i romani definivano “Salario”, la preziosa paga in sale data alle truppe romane.



Nei mille ettari della Riserva, oggi sopravvivono quindici saline attive, a fronte delle 31 censite nel 1865. La produzione di sale marino integrale, denominato anche “l’Oro Bianco di Sicilia”, pur diminuito rispetto ai periodi di maggiore estensione delle “coltivazioni”, ha ripreso la sua ascesa grazie ad un mercato che oggi richiede qualità ed eco sostenibilità delle produzioni.
Un qualità riconosciuta nel 2011, con l’attribuzione della IGP al “Sale marino di Trapani”, successivamente aggiunto, nel 2012, all’elenco delle indicazioni geografiche protette da parte della Commissione europea, con un disciplinare di produzione rigoroso.



Nella Riserva Naturale Orientata, l’uomo può svolgere attività come l’agricoltura o la pesca, a condizione che ciò non alteri l’equilibrio naturalistico della riserva. Le Saline di Trapani sono un ecosistema artificiale creato proprio grazie all’intervento dell’uomo.
In pratica, questa preziosa zona umida costiera è nata ed è cresciuta, nel corso di oltre 2000 anni, grazie all’attività della coltivazione del sale da parte dell’uomo, anzi, del “salinaro”. La presenza del salinaro è indispensabile in questo ciclo industriale produttivo “eco-sostenibile”! Una produzione che permette di accogliere e salvaguardare, nei territori impreziositi da questa fitta rete di vasche e canalizzazioni,  una flora e fauna ricchissima e variegata.

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