Il Barocco in Sicilia: DUOMO DI SAN GIORGIO - Ragusa
Pubblicato da Sicily Tourist in Ragusa e Provincia · 7 Gennaio 2024
Il Duomo di San Giorgio di Ragusa è uno dei monumenti tardo-barocchi più belli tra quelli presenti in città. Progettato dall’architetto Rosario Gagliardi domina, con la sua cupola neoclassica, il panorama di Ibla. Il suo prospetto barocco e la sua imponente scalinata scenografica hanno fatto da sfondo a diverse scene della serie tv Il Commissario Montalbano. Dal 2002 fa parte del sito seriale Unesco: Città tardo barocche del Val di Noto.

Risalendo il corso XXV Aprile, il visitatore si ritrova ai piedi della piazza dove svetta altissimo il Duomo di San Giorgio. La chiesa non ha, però, una collocazione regolare rispetto alla sottostante piazza: il suo asse centrale è, infatti, leggermente ruotato rispetto alla linea che risulta dal prolungamento della piazza, non risultando fra l’altro perfettamente allineata con gli assi delle strade. In questo modo l’osservatore che si introduce in piazza duomo può scorgere la chiesa nelle sue tre dimensioni e di ammirare finanche la sua cupola. La piazza è, poi, abbellita da palme e delimitata da palazzi di stampo neoclassico e barocco.

La storia della costruzione del Duomo di San Giorgio di Ragusa inizia subito il terremoto del 1693 in Val di Noto. In città esisteva già una fortissima rivalità tra i fedeli della Chiesa di San Giorgio e quelli della Chiesa di San Giovanni. Entrambe le chiese vennero distrutte dal terremoto e inizialmente si decise di costruirne una nuova che si trovasse a metà strada. I lavori non iniziarono mai per i continui boicottaggi delle due fazioni e così i Sangiorgiari, nel 1738, decisero di incaricare Rosario Gagliardi per la progettazione del nuovo duomo. All’architetto venne chiesto espressamente di progettare un edificio in grado di offuscare la Cattedrale di San Giovanni che, nel frattempo, era in fase di costruzione dagli odiati rivali. I lavori di conclusione del Duomo di San Giorgio si conclusero con la realizzazione della cupola tra il 1819 e il 1820.

Architettura esterna del Duomo di San Giorgio di Ragusa
Il prospetto esterno del Duomo di San Giorgio di Ragusa è stato realizzato tra il 1740 e il 1775 su progetto dell’architetto Rosario Gagliardi. Presenta tre ordini che gli conferiscono un andamento a torre. Nell’ordine più basso sono presenti dodici colonne trinate, sei colonne binate nel secondo e quattro nel terzo. Due coppie di volute fanno da raccordo tra il primo e il secondo livello, dove sono presenti le statue di San Giorgio e San Giacomo e tra questo livello e quello superiore dove, invece, ci sono le statue di San Pietro e San Paolo. Uno degli elementi architettonici più imponenti della chiesa è la sua cupola neoclassica. Realizzata nel 1820 è alta 43 metri ed è sostenuta da sedici colonne. Nel progettare il Duomo di San Giorgio, Rosario Gagliardi orientò la chiesa un po’ più a sinistra della piazza antistante in modo che la cupola fosse ben visibile.

La scalinata della chiesa e il suo cancello
Ad esaltare la scenografia del Duomo di Ragusa è una maestosa scalinata disegnata sempre da Gagliardi, che aveva già progettato il Collegio dei Gesuiti di Modica, la Chiesa di San Domenico di Noto e la facciata della chiesa di Santa Maria delle Stelle di Comiso. Nel 1876, essendo la scalinata molto ripida, sono state aggiunte alcune parti per rendere più comodo il percorso. L’imponente cancellata in ghisa è invece del 1890 e realizzata da Angelo Paradiso di Acireale. È formata da ventotto pilastri a base quadrangolare decorati su entrambi i lati da medaglioni circolari. Qui sono raffigurati in altorilievo i simboli di San Giorgio: lo scudo con la croce, la corazza, la lancia e il tamburo.

Interno e opere d’arte del Duomo di San Giorgio di Ragusa
L’interno del Duomo di San Giorgio di Ragusa è diviso in tre navate da dieci pilastri con archi a tutto sesto. Lungo i tredici altari che abbelliscono l’interno della chiesa sono presenti diverse splendide tele. Tra queste: il San Nicola e l’Angelo Custode del palermitano Vito D’Anna, l’Immacolata e la Santa Gaudenzia di Francesco Manno, il Riposo in Egitto e il San Giorgio che uccide il drago del messinese Dario Guerci. In una cappella laterale si trova la statua di San Giorgio che, ogni anno, viene portata in processione per le via della città in occasione della festa a lui dedicata. Nella sagrestia è presenta una tribuna d’altare realizzata nel 1570 in pietra calcarea. È formata da cinque nicchie a grandezza naturale dove erano collocate le statue di Santi guerrieri. Oggi sono visibili solo San Giorgio, sant’Ippolito e San Mercurio.

Le vetrate istoriate della chiesa
A rendere il Duomo di San Giorgio di Ragusa una perla architettonica sono anche le sue splendide vetrate artistiche. Sono state realizzate negli anni ‘20 dalla Ditta Luigi Fontana di Milano, su disegni di Amalia Panigati. Sono in tutto trentatré e rappresentano scene della vita e del martirio di San Giorgio. Le vetrate, divise a scacchi da robusti telai, sono impreziosite da pregevoli sfondi e incorniciate da decorazioni in stile barocco. In ognuna è presente lo stemma della famiglia o la menzione a chi ne ha fatto dono alla chiesa.

Museo del Duomo di S. Giorgio
Inaugurato nel giugno del 2009, al termine di una serie di interventi strutturali eseguiti dal Comune di Ragusa tramite i fondi della legge regionale 61/81 e con uno sforzo corale non indifferente dell’intera parrocchia, il Museo del Duomo di S. Giorgio si offre oggi ai Visitatori non solo come la maggiore realtà museale di arte sacra dell’intera Provincia di Ragusa, ma come unica opportunità di completare una corretta visione storico-religiosa della città di Ragusa negli ultimi mille anni di storia.
Il percorso all’interno del Museo si snoda attraverso una serie di ambienti suggestivi ricchi di preesistenze architettoniche che furono nel passato più recente adibite a stanze per i canonici: quella così detta “del Vescovo”, quelle dei Predicatori, e poi la “Santara” e il “salotto rosso”.
Le volte a vela, gli archi ed i capitelli, gli antichi pavimenti, le canalette di pietra per il convogliamento di acque ed altro ancora rimandano ad un passato ben più remoto, ancora tutto da scoprire.
Sostanzialmente questo Museo non è nato con l’intento di esporre passivamente ciò che era stipato nelle varie sagrestie o magazzini facenti capo alla Chiesa Madre di San Giorgio, ma ha pensato di intestarsi una funzione di rimando al territorio in modo da porsi come cerniera fra le nozioni offerte in sede museale e la visita della città circostante, cui i pezzi esposti rimandano di continuo.
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