Sclafani Bagni
Km 80 da Palermo, a.m 813, nel settore centrale delle Madonie, sulla sommità di una rìpida altura rocciosa, sup. 135.05 Kmq, 600 abitanti,Sclafanesi.Cap.90020, tel 0921. Economia: Agricoltura, stazione termale. Secondo tradizione, qui sorse un tempio sacro ad Esculapio. Il luogo costituisce un sistema difensivo naturale; vi era un castello normanno, poi fortificato durante la signorìa di Matteo Sclàfari nella prima metà del ‘300. Il paese, sviluppatosi intorno al castello, rimase tra i domìni degli Sclàfani sino alla fine del sec. XVIII, conservando (sino ad ora) la sua struttura medievale. Si è chiamato ufficialmente solo Sclàfani sino al 1952, quando ha assunto anche la denominazione di Bagni, per le note terme di acqua sulùrea dello stabilimento costruito nel 1851, a valle del paese. La Chiesa Madre, nella zona più elevata dell’abitato, ha un bel portale ogivale e, al suo interno, un sarcòfago greco-romano in marmo bianco, con bassorilievo raffigurante satiri e baccanti, e iscrizione forse apòcrifa; vi sono, inoltre, una madonna e San Pietro del Gangini, un Crocifisso di frà Umile da Petralìa e un quadro, L’Agonizzante , di Giuseppe Salerno, lo Zoppo di Ganci. Dell’antica fortezza, oggi restano soltanto i ruderi del castello e del castelletto, uniti da un muro largo che è anche il muro di cinta del paese: vi si entra dalla porta soprana con lo stemma in pietra degli Sclafani.