Borghi di Sicilia: Santa Rita - Caltanissetta

Pubblicato da Sicily Tourist in Caltanissetta e Provincia · 10 Ottobre 2023
Borgo Santa Rita spicca fra le dolci colline delle terre nissene, abbarbicato ma non troppo sul monte Pisciacane, in territorio di Caltanissetta.



Una chiesa dalla facciata rosa da cui si staglia un aguzzo campanile visibile da buona parte del circondario, un gruppo di case che oggi risultano aggregate, accostate, giustapposte, senza apparente pianificazione, nasce nel 1895, per volontà della famiglia dei Baroni La Lomia di Canicattì, con criteri dettati dai bisogni immediati degli agricoltori.



Il borgo, edificato fra i feudi Pisciacane e Draffù, fu dedicato a Rita Bordonaro La Lomia, moglie del Barone, che, per sua volontà, fece costruire la chiesa consacrata a Santa Rita e che dà nome alla borgata.
Le case sono poche, basse, tutte costruite in pietra; a terra le tracce degli animali; fino a qualche decina di anni fa il borgo aveva anche una scuola, una scuola rurale come ce n’erano tante tra le campagne; ora nel borgo vivono tre famiglie; solo una donna sta seduta fuori dalla sua porta.



Il borgo è una piccola scacchiera formata da poche colonne verticali e altrettante traverse orizzontali. Al centro si erge la chiesa rosa dal campanile a punta, che ha dato il nome al borgo e lo ha preso da chi l’ha fatta costruire: Rita Bordonaro La Lomia, baronessa di Canicattì. Dietro la chiesa si apre il panorama sulle valli circostanti.



Il Borgo Santa Rita è un luogo incantato, dove il tempo si è fermato a centinaia di anni prima ed è proprio qui che si trova il Forno Santa Rita; in questo luogo vengono usati solo grani antichi, tutti coltivati nei territori della provincia di Caltanissetta, tra Villalba e Marianopoli; producono di meno rispetto alle nuove varietà, ma la qualità non è paragonabile per il rapporto nutritivo e per l’alta digeribilità.



Questo lembo di feudo, fino agli anni ‘70, come in molte altre realtà rurali della Sicilia, aveva una scuola con una maestra che accudiva alunni e animali, dato che dormiva nell’edificio adibito a scuola e stalla. Erano decine le scuole rurali disseminate nel territorio, tenute in piedi dall’abnegazione degli insegnanti e dall’impegno dei residenti. La chiesa che invece domina il borgo, sulla sommità di una scalinata, a ridosso di quella che era la residenza baronale, il cosiddetto palazzotto La Lomia, era luogo di aggregazione per le famiglie del circondario.



La campagna siciliana feconda e produttiva, in questa parte dell’isola si manifesta in tutto il suo silenzio laborioso. In questo territorio ricco di biodiversità  e in particolare di varietà di frumenti antichi, da un decennio a questa parte, è iniziata la riqualificazione di un settore agroalimentare che rischiava di perire sotto l’egemonia del profitto. È nato così un progetto che coniuga la dimensione tecnico-scientifica legata ai saperi del grano a quella storico-antropologica della memoria, molto viva nel Borgo Santa Rita.
Il palazzo baronale La Lomia magistralmente restaurato, ospita all’interno delle sue sale, il micro-museo immateriale del grano e del pane, inaugurato nel maggio del 2016.

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