Borghi Siciliani: Caltabellotta e il mistero del Castello di "Kalot Embolot"
Pubblicato da Sicily Tourist in Agrigento e Provincia · 30 Settembre 2021
Nel cuore della Sicilia si trova Caltabellotta, località antichissima nell’entroterra in provincia di Agrigento, che vi stupirà per la sua incredibile posizione: il paese si trova infatti tutto abbarbicato su dei picchi montuosi, con un’alta rupe che domina le case e una conformazione che segue il pendio irregolare e aspro del territorio. Suggestivo Borgo di 7000 abitanti che sorge sul costone di un alto sperone roccioso (950 m.) alla sommità del quale sorge il castello di epoca normanna detto della "Sibilla". Punto panoramico tra i più belli della provincia, dalla rupe si può vedere la costa meridionale siciliana da Marsala ad Agrigento e dal lato opposto la valle del Verdura punteggiata da numerosi paesi. Nelle notti invernali il paese imbiancato dalla neve e illuminato dalle fotoelettriche, assume le sembianze di un grande magico presepe sospeso nella nebbia.

Una città misteriosa Caltabellotta, in provincia di Agrigento. Cosa è venuto a fare in questo borgo il conte delle Fiandre Guy de Dampierre al suo ritorno da una crociata?
Probabilmente partendo da questa domanda molti studiosi hanno pensato di dover inserire Caltabellotta nel circuito dei luoghi dove si pensa si possa trovare il Santo Graal, la coppa tanto cercata dai cavalieri di Re Artù. A Caltabellotta però molto presto arrivarono anche i nemici del Graal.
Per la sua posizione geografica ed i suoi capisaldi territoriali, venne identificata da storici della levatura dell’Inveges, dal Boudrand e da Ottavio Gaetani, con l’antica città Sicana di Camico, sulle cui rovine sorse la greca Triocala.

Triocala deve il suo nome a tre caratteristiche naturali che la circondano: la rocca che la rendeva inespugnabile, l'abbondanza delle acque e la fertilità delle sue campagne. Triocala fu una potente città antica[senza fonte], ma il suo massimo splendore fu raggiunto all'epoca di Salvio Trifone, che a capo di servi fuggitivi, installò in questa città la sua corte. Eresse un palazzo regale e regnò fino al 99 a.C., quando il Console romano Aquilio, in una delle guerre servili, la rase al suolo. "Et mox servili vastata Triocala bello" (Silio Italico, 14, 270). Riedificata, subì ancora la sorte della devastazione per mano degli Arabi, i quali vi eressero il "Castello delle querce, in arabo "Qal'at Al-Ballut" da cui discende l'attuale nome di Caltabellotta.
Quando in Sicilia giunsero i Normanni, Triocala venne conquistata da Ruggero I d'Altavilla nel 1090. Il sovrano inflisse una dura sconfitta agli Arabi ed a perenne ricordo edificò sul monte un tempio in onore di San Giorgio con doppio ordine di colonnati, di cui oggi non rimane traccia.
Secondo la tradizione popolare a Caltabellotta si concentrerebbero delle forze luciferiche. A testimonianza di tale convinzione presso una delle stanze dell'ex carcere dell'inquisizione di Palermo si trova una mappa della Sicilia disegnata da uno dei carcerati in cui la città viene evidenziata con una croce. Rudolf Steiner a tal proposito scrisse: «L'ostilità al Graal era concentrata nella fortezza di Iblis a Kalot Enbolot. Ancora oggi occorre molta forza d'animo per chi si accosti a questa zona». Steiner infatti identifica Caltabellotta come una località luciferica opposta a Monsalvato sui Pirenei. Goethe stesso nel suo Viaggio in Italia cita la rocca di Caltabellotta mentre si reca a Girgenti, probabilmente avvistata di lontananza, con buona probabilità perché a conoscenza delle vicende del Parzival.

Nella chiesetta di San Francesco d'Assisi dei Cappuccini, a Caltabellotta, troviamo il simulacro di Sant'Onorato, soldato normanno o templare morto decapitato nei pressi della stessa chiesa. Nella mano sinistra - poggiata sul rispettivo fianco - è tenuto un calice di vetro. Questo Santo martirizzato, anche se venerato non è catalogato tra i Santi.
Il calice che tiene nella mano sinistra raccoglie il sangue del suo martirio o sta a significare che la sua persona era a protezione di una preziosa reliquia come il Graal? L' ipotesi è: Onorato, santo vestito da Templare, ha difeso il Graal e, per questo, è stato ucciso, probabilmente dai nemici del Graal presenti a Caltabellotta.

L'acquasantiera della Cattedrale di Caltabellotta ha qualcosa a che fare con la numerologia per l'identificazione del luogo dove si nasconde il Santo Graal? E’ del 1300 e ha 12 lati ed ogni lato è diverso dall' altro: ci sono simboli dei Templari, le chiavi del Regno di Dio, si ripetono i numeri 4 e 5. L'oggetto in questione è infatti una pietra calcarea dura, di colore rosato ed ha forma di dodecaedro.

Chi lo ha studiato sostiene che vi vediamo l'emblema dell'ordine dei Templari con sotto l'ideogramma della sacra Sindone e che sia presente una numerologia che indicherebbe delle coordinate specifiche, che ci porterebbero al luogo dove sarebbe custodito il Santo Graal.
Un ultimo interrogativo su Caltabellotta: l'anomala longevità degli abitanti (oltre il 30% della popolazione over 60) è forse dovuta alla presenza del Graal in città?
In ogni caso, Caltabellotta è uno splendido paesino. La sua caratteristica peculiare è quella di sorgere su un?altura a 950 metri sopra il livello del mare, offrendo ai suoi visitatori un paesaggio a dir poco incantevole, che rende Caltabellotta simile a un antico presepe. Pertanto, se devi recarti in Sicilia, approfitta del tuo soggiorno per visitare questo piccolo gioiello, ricco non solo di un grande patrimonio naturalistico ma anche d?importanti risorse storiche e culturali.

Tra le costruzioni sopravvissute fino ai nostri giorni, tuttavia, è rimasta completamente intatta la maestosa Cattedrale detta anche Matrice. Attraversando le strette viuzze del paese e proseguendo verso la sua parte più alta giungerai a uno straordinario esempio di architettura cristiana, risalente agli albori dell?XI secolo, sotto la dominazione normanna. La Cattedrale, prima dedicata a S. Giorgio, come vedrai è ubicata in un punto anomalo per le strutture religiose del tempo. Non si trova, infatti, in centro città ma in un punto dislocato e distante dalle abitazioni. Al suo interno sono presenti opere di grandissima importanza storica artistica, come gli stupendi affreschi della scuola fiamminga e una statua marmorea di Domenico Gagini, raffigurante la Vergine e il Cristo assiso in trono.
Dopo la visita alla Chiesa Matrice, puoi proseguire il tuo tour della città, recandoti di recarti alla Chiesa di San Francesco di Paola. Anche questo complesso architettonico risale agli inizi del IX secolo e fu edificato in onore della Madonna della Raccomandata. Al suo interno potrai apprezzare lo stupendo Agnus Dei a colonna greca e i tanti bassorilievi marmorei. Interessanti anche la Chiesa di San Lorenzo, con il suo portale gotico, e il Monastero di San Pellegrino.

A prescindere dagli edifici religiosi, durante la tua visita a Caltabellotta potrai ammirare anche il Castello Conte Luna, anche noto come Castello della Regina Sibilla, presente anche nel celebre Decamerone di Boccaccio. Per finire puoi recarti alla Piazza di S. Anna e lasciarti catturare dal fascino del "Pizzo di Caltabellotta", lo sperone roccioso, simbolo della città. Una volta concluso il tuo giro turistico, ricordati di fermarti in una delle tante pasticcerie locali, dove poter assaggiare i sublimi dolci siciliani a base di ricotta, uno dei prodotti tipici del paese.
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