Da Visitare in Sicilia: PONTE DEI SARACENI (Adrano, Catania)
Pubblicato da Francesca Ur. per SicilyTourist in Catania e Provincia · 26 Gennaio 2023
Il Ponte dei Saraceni o di Carcaci è un ponte in pietra probabilmente risalente al periodo romano e ricostruito e modificato nel XII secolo sul fiume Simeto. Il ponte, in origine, faceva parte di un importante asse di collegamento tra le città di Troina, prima capitale del regno di Ruggero I di Altavilla, e di Catania. Oltrepassato il ponte la strada proseguiva costeggiando il Simeto a valle delle città di Adrano e Paternò. Infatti i dongioni di tali città e quello di Motta, insieme al ponte, sono storicamente e strategicamente connessi: la strada servita dal ponte veniva controllata militarmente dalle predette torri. Questo magnifico viadotto, che sorge nel territorio di Adrano sulle pendici sud-occidentali dell’Etna, sovrasta il fiume Simeto e funge da antico punto di collegamento tra le provincie di Catania ed Enna. Secondo alcune ricostruzioni storiche il Ponte dei Saraceni faceva parte dell’arcaico e gigantesco asse stradale delle “viae frumentariae” che portava fino alla Piana di Catania, con numerose diramazioni per le città più importanti del territorio etneo.

Dimenticato nel corso degli anni e a più riprese distrutto, rimane dell'antica struttura solo l'arcata maggiore, quella centrale ad arco acuto; altre, la più piccola a sesto acuto e un'altra a tutto sesto di origine probabilmente romana, furono distrutte dall'alluvione del 1948, e ricostruite in seguito in forme diverse rispetto a quelle originarie. Il ponte scavalca un tratto delle forre laviche, particolare conformazione basaltica dovuta a colate laviche pre-etnee scavate dall'azione erosiva del Simeto.

Il Ponte è un magnifico gioiello di bellezza paesaggistica ed architettonica. Dove l’ingrottato sprofonda tra le lave per decine di metri il fiume viene superato dall’antico ponte dei Saraceni, costruito con un’ardita arcata a schiena d’asino, tutta in pietrame lavico misto a calcare bianco.

Dimenticato nel corso degli anni e a più riprese distrutto, rimane dell’antica struttura solo l’arcata maggiore, quella centrale ad arco acuto; altre, la più piccola a sesto acuto e un’altra a tutto sesto di origine probabilmente romana, furono distrutte dall’alluvione del 1948, e ricostruite in seguito in forme diverse rispetto a quelle originarie. Il ponte scavalca un tratto delle forre laviche, particolare conformazione basaltica dovuta a colate laviche pre-etnee scavate dall’azione erosiva del Simeto.
Nonostante il nome, il ponte non sarebbe di origine araba. La sua costruzione, in muratura, risalirebbe infatti tra il I e il II secolo d.c. e sarebbe di origine romana. La denominazione “dei Saraceni” sarebbe invece dovuta ad uno degli affluenti del Simeto, il Fiume Saracena o Saraceno che ha origine nei Monti Nebrodi e che scorre a pochi chilometri di distanza da Maniace.
La mano islamica intervenne soltanto nei secoli successivi quando il ponte venne ristrutturato dagli Arabi probabilmente a seguito di un crollo avvenuto per una piena del Simeto. Il risultato fu meraviglioso: gli occupanti curarono particolarmente l’aspetto estetico del viadotto, innestando pietre chiare e scure nelle ghiere degli archi. L’attuale arco a sesto acuto dell’arcata principale, che sostituì il precedente arco a tutto sesto di chiara fabbricazione romana, è dovuto, inoltre all’intervento dell’architettura araba.