Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara di Caltanissetta

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Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara di Caltanissetta

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Pubblicato da Sicily Tourist in Caltanissetta e Provincia · 22 Gennaio 2023
Il museo ha sede all'interno di una struttura recentemente inaugurata e adiacente alla scuola fondata dallo stesso Mottura, di cui il museo ha fatto parte per lungo tempo. I locali sono di proprietà della provincia di Caltanissetta che ha concesso, nel luglio 2012, in comodato gratuito gli stessi all'IISS Sebastiano Mottura, che provvede alla esposizione di tutti i minerali di proprietà dell'Istituto stesso, nonché alla gestione di tutte le attività museali con il personale scolastico in organico.



Nel 1862 l'ingegnere Sebastiano Mottura fondò a Caltanissetta una scuola mineraria, che diresse tra il 1868 e il 1875. Mottura raccolse campioni di minerali della formazione gessoso-solfifera del centro Sicilia, che donò in parte al museo-laboratorio didattico della scuola da lui fondata.
La raccolta dell'allora museo-laboratorio si ampliò negli anni notevolmente grazie ad una lungimirante politica di scambio dei pezzi rinvenuti nelle miniere del comprensorio minerario zolfifero Siciliano; grazie, anche, alle donazioni di direttori di zolfare siciliane ex allievi dell'Istituto "Mottura".[2] Ciò fa sì che oggi la struttura museale nissena vanti una collezione molto varia, articolata e imponente per numero e qualità dei pezzi esposti.
Fino al 2012 il museo ha sempre avuto sede all'interno della scuola mineraria (che con il tempo ha assunto la denominazione di "I.I.S.S. Sebastiano Mottura"). La prima sede era sita in via Berengario Gaetani, in un edificio su tre piani dove si trovavano aule e laboratori, in particolare nella sala n. 4 vi era il laboratorio di mineralogia e geologia, che successivamente diventerà il museo mineralogico.
Il 15 dicembre 2012, in occasione del 150º anniversario della fondazione dell'istituto Mottura, è stata inaugurata la nuova sede del museo, adesso sito in una struttura realizzata ad hoc ed annessa alla scuola



Lo spazio museale è distribuito in diversi ambienti.
Esposizione delle tecnologie minerarie dello zolfo
Unico nel suo genere, lo spazio dedicato ad alcuni strumenti d'epoca utilizzati nella attività mineraria, come i castelletti di estrazione, i vagoncini utilizzati per il trasporto dei minerali, i forni Gill. Diversi pannelli murali con grafici e diagrammi testimoniano della storia e dei ciclo economico dello zolfo, oltre ad una ricca collezione di foto d'epoca; inoltre, è stata presente la campana della chiesetta della miniera Trabia Tallarita, oggi tornata al suo luogo di origine dopo un restauro.
Collezione di fossili
Le collezione di minerali e fossili presenti conta 2.500 minerali e 1.500 reperti fossili di varie epoche geologiche e tra questi anche una collezione di macrofossili, catalogati in ordine stratigrafico, dal periodo Siluriano al Quaternario.



Collezione di minerali
Aragonite esagonale (45 × 28 cm, cui è ispirtata la pianta dell'edificio
Il museo, mediante l'esposizione di minerali, in particolare campioni di zolfo, rocce, fossili ed attrezzature specifiche, da testimonianza dell'attività svolta in passato di sfruttamento delle varie miniere per l'estrazione dello zolfo presenti sul territorio nisseno. Al suo interno sono custodite collezioni di minerali e fossili, oltre a pezzi di particolare pregio mineralogico.
Rarità
I minerali in esposizione, in particolare campioni di zolfo sono di grande rarità e bellezza, oltre che in una grande varietà di forme, struttura, raggruppamento cristallino e trasparenza. Questi sono la testimonianza della passata attività di sfruttamento delle varie miniere per l'estrazione dello zolfo presenti sul territorio nisseno e non solo. Inoltre, tra i pezzi acquisiti con politiche di scambio e donazioni, spiccano per il particolare pregio e rarità mineralogica:
  • ammonite fossile di grandi dimensioni, provenienza Bisigen, Thanheim-Stuttgart in (Germania)
  • aragonite vedi immagine,
  • autunite cui si ispira la kryptonite di Superman,
  • gesso a ciuffi di cristallo aciculari di grandi dimensioni (35 x 36 cm), provenienza Cianciana Agrigento,
  • geode di quarzo ametista con calcite stalattitica radiale con coppia di aggregati colonnari a morfologia prismatica di grandi dimensioni (30 x 37 cm),
  • meteorite donato dal negus d'Etiopia come ringraziamento alla città di Caltanissetta che aveva ospitato il figlio Amhà Selassié per un periodo di studio,
  • Elephas mnaidriensis mandibola dell'ultima specie di elefante vissuta in Sicilia circa 200.000 anni fa, provenienza Grotta del coniglio loc. Baida Palermo.



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