Isola di Ortigia - Siracusa -

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Isola di Ortigia - Siracusa -

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Pubblicato da SicilyTourist in Siracusa e Provincia · 17 Agosto 2021
L’isola di Ortigia rappresenta il cuore della splendida città di Siracusa, il primitivo nucleo abitato dove percepire secoli di storia, arte e cultura che hanno contraddistinto questo suggestivo luogo siciliano.
Anche se si tratta di un’isola, essa è collegata alla terraferma tramite il Ponte Umbertino che permette direttamente di passare da Siracusa città all’isola di Ortigia.



L'isola è da sempre il cuore della città. La presenza dell'uomo è attestata sin dall'epoca preistorica grazie a dei ritrovamenti eseguiti a piazza Duomo che hanno mostrato la presenza di tombe e capanne. Ma è in epoca greca che Ortigia diventa fondamentale, con la costruzione dei due templi ancora visibili: il Tempio di Apollo e il tempio di Atena. Durante la tirannide di Dionisio Ortigia diventa una fortezza, caratteristica che manterrà anche nei secoli successivi. Le fortificazioni la cingono separandola dal mare, condizione che si protrarrà sino all'abbattimento delle mura spagnole con l'unità d'Italia.

Devastata dal terremoto del 1693 l'isola rinasce con le architetture barocche e con le chiese attualmente visibili. In epoca fascista vengono portati avanti dei progetti di sventramento che determinano la liberazione dello spazio attorno al Tempio di Apollo e la creazione dell'attuale corso Matteotti.

Altri edifici furono aggiunti nei primi del novecento, ma ormai l'isola aveva già raggiunto la forma urbanistica che conosciamo oggi. Negli anni ottanta del secolo scorso l'isola era particolarmente degratata, con interi stabili fatiscenti. Poi grazie ad un piano di recupero sono state avviate opere di ristrutturazione e di riqualificazione anche in vista di un lancio turistico oggi pienamente avviato.
L'isola è collegata alla terraferma da due ponti: il ponte umbertino (il ponte piu vecchio) e il ponte Santa Lucia (quello più nuovo).



Porta spazio-temporale, tra cielo e mare, è il ponte Umbertino, dopo averlo attraversato, si è subito accolti dalle colonne monolitiche del Tempio di Apollo che, come alberi di pietra rivelano le radici greche della città. Da qui comincia un possibile itinerario – perché ce ne sono tanti – che, attraverso i palazzi di epoca fascista lungo corso Matteotti, conduce, prima ai piedi della Dea Artemide, raffigurata al centro della fontana di piazza Archimede, poi sotto lo scudo dorato di Atena, il cui ricordo aleggia ancora tra le navate dell’antica Cattedrale in piazza Duomo. Qui non bisogna lasciarsi sfuggire uno dei capolavori dell’arte del Seicento custodito all’interno della Chiesa di Santa Lucia alla Badia; dal suo altare maggiore il Caravaggio racconta la storia della santa patrona di Siracusa, svelando all’osservatore più attento i segreti della città sotterranea. La prima piazza che si incontra giungendo in Ortigia è piazza Pancali in cui spicca lo spazio vuoto del tempio di Apollo. Da questa piazza inizia il corso Matteotti che finisce sulla piazza Archimede. Da questa piazza si dipartono due assi viari: la via maestranza che porta verso il lungomare di levante e la via Roma che divide l'isola a metà.



A metà altezza di via Roma si incontra la piazza Minerva che è collegata con la Piazza Duomo. A est troviamo il lungomare di levante diviso dalla presenza del Castello Maniace dal lungomare di ponente che si affaccia al porto Grande. Il mare e lo Scirocco, che nei loro processi millenari ne hanno delineato il profilo, hanno segnato il destino di questo lembo di Sicilia a metà strada tra Oriente e Occidente, tra Cartagine e Roma, spingendo le navi greche e cristiane fra le braccia del suo porto.
Ed è per questo che, percorrendo i suoi vicoli labirintici e attraversando le sue innumerevoli piazzette, è possibile vivere un’esperienza unica e respirare tutto il profumo del Mediterraneo.
Scoprire l’isola di Ortigia significa venire a contatto con culture diverse, ma soprattutto conoscere la Sicilia nei suoi aspetti più intimi. Palazzi, cortili, chiese e conventi cedono il passo a templi, castelli e fontane, componendo un mosaico abilmente cucito in pietra bianca, le cui tessere preziose risplendono al sole.



Numerosi palazzi ed edifici sacri caratterizzano la zona, ma alcuni più degli altri vengono immortalati in migliaia di scatti fotografici ogni anno dai numerosi turisti che si recano in visita a Siracusa.
Tra questi bisogna menzionare il Castello di Maniace, poderosa costruzione che si estende nella parte meridionale dell’isola. Fu costruito intorno alla metà del XIII secolo e col trascorrere degli anni fu utilizzato sia come residenza che come struttura difensiva.
Ad oggi si trova in uno stato conservativo molto buono, mancano solamente tre delle quattro torri, danneggiate nel corso dei secoli.



Sempre nella parte meridionale di Ortigia si consiglia di andare a vedere la Fonte Aretusa, legata ad una leggenda secondo la quale la ninfa Aretusa, per sfuggire ad Alfeo, follemente innamorato di lei, chiese aiuto ad Artemide, che per salvarla la trasformò in una fonte.
In realtà tutta questa zona è particolarmente ricca di acque sorgive e questo è stato sicuramente uno dei motivi che hanno spinto le prime popolazioni ad insediarsi in questa zona.
Nell’isola di Ortigia si trova anche il Duomo della città, costruito in origine nel V secolo a.C. come tempio dedicato alla Dea Atena e modificato in seguito con la trasformazione in basilica cristiana. Oggi la facciata si presenta interamente rifatta in stile barocco, avendo subito gravissimi danni in seguito al terremoto del 1693.



Spostandosi nella parte settentrionale dell’isola di Ortigia sarà molto interessante una visita all’antico tempio di Apollo, considerato il più antico tempio presente in tutta la Sicilia.



E’ datato addirittura VI secolo a.C., ma col trascorrere del tempo ha subito numerosissime modifiche, venendo trasformato in chiesa, in moschea e durante il dominio degli aragonesi addirittura in caserma.

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