Arcipelago delle Eolie: Isola di LIPARI

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Arcipelago delle Eolie: Isola di LIPARI

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Pubblicato da Sicily Tourist in Messina e Provincia · 21 Marzo 2023
Lipari è  una delle isole più popolate dell’arcipelago e tutti i suoi abitanti sono concentrati diversi centri abitati, come Lipari centro, Pianoconte, Cannetto, Quattropani, Porticello e Acquacalda, tutti collegati da una perfetta rete stradale. Il centro della città di Lipari e l’area balneare di Canneto sono collegati tramite il servizio bus-navetta.



E’ l’isola più grande di tutto l’arcipelago eoliano con un’alta percentuale di servizi e strutture, per questo è considerata più a misura di “cittadino”. Il centro offre una varietà di negozi che si estendono per un lungo viale, sul quale trascorrere piacevoli pomeriggi per lo shopping e deliziose serate nei ristoranti più rinomati per le specialità enogastronomiche.



l clima di Lipari è temperato, ciò vuol dire che durante il periodo estivo le temperature sono piuttosto torride, e arrivano a raggiungere i 30°C, mentre gli inverni sono più miti con temperature sui 14°C.
Turisticamente, Lipari, non è solo una meta apprezzabile per il fascino paesaggistico, anzi, è da considerarsi una perla artistico-culturale: tutta la storia delle isole eolie ha il suo epicentro nell’isola di Lipari.
Non ha il fascino esotico di Stromboli o Vulcano, né l’esclusività di Panarea, né quell’aurea radical chic di Alicudi e Filicudi o la raffinata autenticità di Salina. Eppure Lipari, la più grande e la più democratica tra le isole Eolie, custodisce la storia dell’arcipelago, alcune tra le baie più belle e una straordinaria varietà di sentieri di trekking. E regala i migliori punti panoramici sulle sue vulcaniche sorelle.



La morbidezza dei suoi paesaggi e i suoi ritmi slow conquistano anche i viaggiatori più distratti che, con un pizzico di nostalgia, comprendono proprio alla fine del soggiorno  perché Lipari, in antichità, era chiamata “Meligunis” (“dolce”, in greco). L’isola dolce racchiude in sé quel mix di bellezze naturalistiche, rarità geologiche ed echi di millenni di Storia che hanno portato l’Unesco, nel 2000, ad includere le Eolie nella lista del Patrimonio dell’umanità. L’antica Meligunis è di sicuro il migliore concentrato di eolianità: esplorare Lipari significa portarsi a casa anche un assaggio delle altre isole.



Un tour di Lipari non può che iniziare dalla piazzetta di Marina Corta, dove, all’ombra della chiesetta del Purgatorio che sembra galleggiare sul mare, i pescatori attraccano il proprio gozzo e si fermano a chiacchierare e riparare le reti o le nasse, indispensabili la pesca dell’aragosta. Qui Poseidone ha dato da vivere a intere generazioni. Ma oggi, almeno nella stagione turistica, i gozzi diventano taxi per le spiagge e i pescatori vestono i panni di esperti skipper “Ciceroni” che guidano escursioni in giornata alla scoperta delle altre isole.



Da Marina Corta, risalendo via Garibaldi (e resistendo alla tentazione di perdersi nei vicoletti dal sapore arabeggiante) si arriva alla Civita, la cittadella fortificata che domina il centro abitato.
L’acropoli e il Castello di Lipari sono uno straordinario esempio di stratificazione storica (gli scavi hanno portato alla luce 10 metri di stratigrafia culturale) e racchiudono monumenti e reperti che vanno dal Neolitico al 1800, passando per le dominazioni greca  e romana, bizantina, araba, normanna, sveva, aragonese e spagnola. Insomma, un vero libro di Storia a cielo aperto.



Per approfondire, vale la pena fare un’Odissea tra le cinquanta sale del Museo archeologico regionale eoliano "Luigi Bernabò Brea", uno dei più importanti del Mediterraneo, prima di visitare la Cattedrale di San Bartolomeo, risalente al 1130 d.C. circa e rimaneggiata in varie epoche, fino al 1861, anno di costruzione della facciata in stile tardo baroccheggiante.
Accanto, i resti del normanno Monastero del Santissimo Salvatore, con un pregevolissimo chiostro in cui colonne e capitelli sono in parte di riuso da monumenti romani e in parte di realizzazione medievale.
Di rito, anche una passeggiata “sul Corso”: così i Liparoti chiamano via Vittorio Emanuele, lunga via principale che conduce al porto Sottomonastero, da cui poi si snoda la lunga baia di Marina Lunga



Il mare più fotografato di Lipari è senza dubbio quello della spiaggia bianca che si trova ai piedi delle cave di pomice: qui l’acqua ha colori caraibici grazie ai candidi fondali ghiaiosi dovuti alla passata attività estrattiva. Ma in tutto questo tratto di costa a nord-est la pomice regala scenari stupendi e bagni incredibili, in compagnia dei bianchi sassolini galleggianti.
Qui si susseguono tante calette da collezionare una dopo l’altra: Spiagge Bianche (raggiungibile via mare o con una ripida scalinata scenografica, tutta decorata con maioliche), White beach (via mare) famosa per il suo stabilimento balneare faro di movida giovanile e notturna, la più piccola e non attrezzata Pietra liscia e, infine, Porticello, da raggiungere comodamente in auto, con stabilimenti e tratti di spiaggia libera ai lati del pontile.



Questa spettacolare porzione di costa a nord-est dell’isola si chiude con Punta Castagna, da sempre rinomato spot per le immersioni e lo snorkeling, e la spiaggia del Gabbiano, incantevole caletta, paradiso di pochi eletti dotati di barca.
A nord, la baia di Acquacalda regala quiete e relax con vista sulla vicina Salina. A nord-ovest niente spiagge, solo spettacolari scogliere sotto cui fare memorabili bagni tuffandosi dalle imbarcazioni, mentre nella parte di sud-ovest, con vista sui faraglioni e su Vulcano e Vulcanello, si trovano la spiaggia di Valle Muria e la spiaggia di Vinci. Entrambe incastonate tra ripide scogliere e difficili da raggiungere a piedi, attraverso sentieri sterrati. Ma la qualità dell’acqua e il panorama ripagano ampiamente della fatica.
Attenzione, però: in seguito ad alcune frane, l’accesso via terra è stato interdetto; è bene verificare l’agibilità di tutte le spiagge di Lipari (e delle Eolie in generale), consultando la relativa ordinanza del Comune di Lipari.



A sud-est, in località Cappero, si trova la minuscola caletta della Secca e poco più avanti quella della Forbice, entrambe poco conosciute dai turisti e rifugio di Liparoti con vocazioni eremitiche.
In contrada Sant’Anna, la ripida via Maddalena si tuffa direttamente nelle acque della spiaggetta del Portinente, o di quel che ne rimane: gran parte del lido è stato eroso dal mare. Ma la baia è pittoresca e vale comunque una visita.
Non è consigliabile, invece, fare il bagno nel triangolo sabbioso di Marina Corta, a causa del via vai di barche del porticciolo, così come sulla spiaggia di Marina Lunga. Mentre, passata una galleria e superato il promontorio del monte Rosa, sul lato est dell’isola si apre la baia più lunga e frequentata di Lipari. La spiaggia di Canneto, talvolta indicata con il nome di Papisca nella zona centrale, è lunga circa 2 chilometri e va da località Unci a Calandra: fatta di ciottoli, alterna stabilimenti ben attrezzati a tratti di spiaggia libera.



Cosa mangiare a Lipari
Tra i piatti da assaggiare assolutamente, le caserecce alla Norma, con pomodoro, melanzane e ricotta infornata, la peperonata eoliana, le pizzette di melanzane, la caponata liparota,  il pane cunzato, un piatto contadino che si compone di pane “caliato” (tostato) e poi ammorbidito con pomodoro, mozzarella o formaggio primo sale, capperi, olio extravergine e aceto di vino bianco.

Guarda il Video di Lipari



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