Borghi di Pescatori in Sicilia: MARZAMEMI - Siracusa

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Borghi di Pescatori in Sicilia: MARZAMEMI - Siracusa

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Pubblicato da Sicily Tourist in Siracusa e Provincia · 27 Luglio 2023
Ad appena 50km da Siracusa sorge uno dei borghi più pittoreschi della Sicilia: Marzamemi, piccola frazione di Pachino. A chi vi mette piede per la prima volta sembra di essere stati catapultati indietro nel tempo, quando la vita ruotava essenzialmente attorno alla pesca e il turismo, che oggi supporta l'economia del posto, era solo un'utopia. Mare cristallino, spiagge e storia rendono il borgo un luogo da scoprire e vivere con i ritmi lenti.  Il centro storico di Marzamemi ricade amministrativamente a metà tra i comuni di Pachino e Noto



Importante centro arabo per la pesca del tonno, Marzamemi è oggi una delle più gettonate località turistiche dell’area del Val di Noto. Le Saline, la Tonnara e le prime “casuzze arabe” risalgono al periodo arabo. L’attuale Marzamemi risale ufficialmente al 1752 quando, per input del Principe di Villadorata, furono realizzati il Palazzo, la loggia, la nuova tonnara e la chiesetta.Ora quest’incantevole luogo è divenuto centro nevralgico della vita notturna che si trascorre a Pachino e dintorni. Di Marzamemi colpiscono i colori, la luce, il mare, gli azzurri. Colpisce la piazzetta coi localetti affacciati sul borgo, e la tranquilla intimità di certe sere, lontano dall’affollata calca che d’estate tramuta questo piccolo borgo in un palcoscenico naturale.




L'origine del nome Marzamemi, marsà al-ḥamāma ovvero Baia delle Tortore, rivela la presenza nel territorio degli arabi che qui costruirono una tonnara nel 1000 d.C.. Un'altra ipotesi vuole l'origine del nome da Marza e Memi, ovvero porto piccolo.
Il borgo marinaro di Marzamemi, in provincia di Siracusa, nacque nel '700 in seguito all'acquisto nel 1630 da parte della famiglia Villadorata della tonnara araba che venne opportunamente ingrandita: con i Villadorata vennero poi costruite le case dei pescatori, la chiesa e la residenza di famiglia.
La Tonnara, dove veniva prodotto il tonno sott'olio e quello salato, rimase in attività fino al 1969: gli scieri, le lunghe barche usate dai tonnaroti, erano rimesse nella Loggia degli Scieri, una grande sala con arcate in tufo oggi sede di cene, eventi e matrimoni.
Accanto alla Tonnara si erge il Palazzo del Principe di Villadorata costruito in arenaria e affacciato sulla luminosa Piazza Regina Margherita: l'edificio barocco risale al 1725 e sulla facciata si possono ammirare grondaie in pietra e lo stemma dei Villadorata sul portale. Entrando nel Palazzo e superata una scala dal cortile alberato, si può visitare la camera del principe, con il balconcino affacciato direttamente sulla Tonnara.



Oltre al Palazzo del Principe, sull'ariosa Piazza Regina Margherita si affacciano due chiese: la più antica è la Chiesa di San Francesco da Paola risalente al 1752 e adiacente proprio alla tonnara, mentre l'altra dedicata sempre allo stesso santo (peraltro patrono di Marzamemi celebrato ogni agosto con una suggestiva festa marinara con tanto di regate e cuccagna in mare) risale al 1950, presenta un portone in legno e un bel rosone in stile romanico.
La piazza è letteralmente circondata dalle antiche case dei pescatori, oggi riqualificate e divenute botteghe artigianali, gelaterie e caratteristici ristorantini dove gustare i prodotti tipici della zona, vere e proprie specificità del luogo: da non perdere pietanze a base di pomodorini Pachino ICG, il pesce spada affumicato e ovviamente il tonno rosso, compresi mosciame, ventresca e la bottarga.
Di sera la piazza si accende di mille lucine che la attraversano da un capo all'altra e non c'è luogo migliore dove sostare godendosi la semplice quanto autentica atmosfera del luogo.



Da Piazza Regina Margherita si aprono una serie di pittoreschi vicoli, uno più incantevole dell'altro: percorrendo Vicolo Villadorata si arriva direttamente al porticciolo di Balata, certamente il più caratteristico dell'altro di Porto Fossa, con tanto di pavimentazione realizzata in pietra calcarea.
Da Balata, oltre alle scrostate barche dei pescatori che ancora oggi danzano avanti e indietro nelle loro battute di pesca, si può ammirare nitida a largo l'Isola Piccola, nota anche come Isolotto Brancati dal nome del medico di Pachino che vi costruì la sua villa, ospitandovi tra gli altri anche il saggista e scrittore Vitaliano Brancati.



Le spiagge che circondano Marzamemi sono tante e adatte alle esigenze di ogni tipo di turista, dalla spiaggia di San Lorenzo più grande e animata a quella della Spinazza perfetta sia per le famiglie che per gli amanti di snorkeling.
Molto affascinante è poi la spiaggia dell’Isola delle Correnti, distante da Marzamemi 17km: il nome suggerisce proprio lo spettacolo a cui si può assistere in questo luogo, con le correnti marine del Mediterraneo e del Mar Ionio che si incontrano.
Ci sono poi gli arenili più selvaggi e incontaminati, siti all'interno della Riserva di Vendicari tra Marzamemi e Noto, distante appena 20km: presso la spiaggia della Tonnara si fa il bagno tra i resti della civiltà bizantina mentre presso la spiaggia di Eloro, sita al limitare della foce del fiume Tellaro, presenta le vestigia di un'antica domus romana.
Una vacanza a Marzamemi non può non includere una visita alla bella "Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari" che, grazie alla presenza di ben quattro Pantani, è un vero e proprio santuario degli uccelli migratori: gli amanti del birdwatching possono ammirare trampolieri, aironi, cormorani, cavaliere d'Italia, cicogne e leggiadri fenicotteri.
Oltre a queste zone umide, tra le quali solo il Pantano Piccolo non si prosciuga mai, l'Oasi di Vendicari consta anche di spiagge come precedentemente accennato, di saline, di lunghe dune costiere, profumata macchia mediterranea e lotomie: si tratta in quest'ultimo caso di cave di pietra realizzate dall'uomo intorno al V secolo per estrarre i materiali necessari per la costruzione di monumenti e templi.
Chiunque voglia scoprire le bellezze della Riserva potrà scegliere l'itinerario a lui più congeniale: avrà in tal caso modo di scoprire non solo la variegata natura dell'oasi ma anche i suoi numerosi siti archeologici come ad esempio un edificio ellenistico dove si lavorava il pesce, un'antica necropoli, una tonnara del XVIII secolo e Torre Sveva (chiamata anche Bafutu) di origine araba, anch'essa anticamente destinata alla lavorazione del tonno.

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