Borghi Siciliani: ISNELLO - Palermo

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Borghi Siciliani: ISNELLO - Palermo

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Pubblicato da Sicily Tourist in Palermo e Provincia · 31 Ottobre 2023
In una lussureggiane cornice naturale del Parco delle Madonie, in provincia di Palermo,  adagiato fra le pieghe di una vallata, cui fa da vigile sentinella la possente mole della Montagna Grande, e dominato dall’antico castello bizantino, sorge Isnello, “paese antichissimo e perciò pieno di profonda nobiltà (Carlo Levi)”.



Questa cittadina nel cuore delle Madonie è celebre per avere uno dei cieli stellati più belli. Isnello, infatti, ha ottenuto la certificazione internazionale Starlight Stellar Park dalla Fundación Starlight dell’Instituto de Astrofísica de Canarias in Spagna, per la sua area del Parco Arstronomico di Gal Hassin e della Chiesa Santissima Annunziata.



Dalla fine del XII secolo sino a parte del XV, durante le dominazioni angioina-aragonese, la storia del centro si intreccia con quella dei casati che vi si alternano: dagli Abbate ai Filangeri, ai Ventimiglia e ai Santacolomba. Nel 1788 i cittadini di Isnello, stanchi di sopportare il dominio esercitato dai conti in base al beneficio ricomprarono i territori della contea, sciogliendosi definitivamente dal vincolo dell'autorità baronale. Sono da visitare: la Chiesa Madre, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa del Rosario e i ruderi del Castello.



Isnello, le cui radici sono ben solide nel Neolitico (come raccontano i numerosi reperti ritrovati nelle grotte del territorio), Poi, Isnello intraprende il cammino verso il presente attraversando l’età Bizantina (come raccontano i ruderi dell’Eremo di San Leonardo e del castello che sovrasta l’abitato); quella normanno-sveva (diventando Regio Demanio);  quella araba (quando il borgo era chiamato “Menzil al Himar”); quella del conte Ruggero; quella dei Ventimiglia (a partire dal 1377), Poi, dal 1397 al 1693, sullo schermo della Storia scorrono i nomi di Abbo Filangeri, Arnaldo Santacolomba, Arnaldo Guglielmo; Antonio, Arnaldo II, Antonio II, Simone, il casato La Farina, Eleonora Agnello di Francavilla, Pietro Santa Colomba, Arnaldo III, Pietro Santa Colomba, Ignazio, Fino al terremoto dell’11 gennaio 1693. Mentre tutta la Sicilia centro-orientale subì distruzioni e morti, ad Isnello caddero solo alcuni vecchi edifici. La linea di successione maschile dei Santa Colomba chiude il suo governo su Isnello nel 1761, passando poi a donna Giuseppa di Valguarnera, erede dei Santa Colomba di linea femminile.



Una Storia avvincente, come ce la raccontano i “testimoni di pietra” del territorio. Primo fra tutti, i ruderi del Castello, struttura difensiva a doppia cortina muraria, tipica dei castelli montani dell’epoca alto-medievale: una posizione naturalmente inaccessibile, rafforzata da tutti gli accorgimenti architettonici di difesa. Il suo compito di sorveglianza arrivò fino ai primi del ‘500.
E chissà quali storie ci racconteranno le Chiese che incontriamo. Partendo dalla Chiesa Madre di San Nicolò (di antica fondazione, propone l’aspetto definitivo raggiunto tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo e custodisce pregevoli opere lignee come il coro 1601, la statua del patrono datata 1689 ed il crocifisso di Giuseppe Li Volsi del 1619); raggiungiamo la Chiesa di Santa Maria Maggiore (che domina l’abitato, attirando l’ammirazione per la guglia del campanile ricoperta da maioliche colorate); quella di San Michele Arcangelo (notevole, tra gli altri, il pregevolissimo crocifisso ligneo del 1627); la Chiesa della SS. Annunziata (che propone lo spettacolo di interessanti stucchi ed opere marmoree); la Chiesa di Maria SS. del Rosario (conserva la quattrocentesca pala d’altare attribuita al fiammingo Simone de Wobreck).



Ma una così antica storia si racconta anche attraverso le tradizioni. Ed ecco il Museo Trame di filo, che riporta alla memoria viva l’arte antica del filet e dello sfilato. Impossibile, poi, non invitare tutti a vivere le “Frottole di Isnello”: tradizionali rituali paraliturgici vissuti dal popolo isnellese nel pomeriggio di otto ricorrenze annuali; un movimento di gente, a frotta lungo l’abituale percorso processionale, in una miriade di suoni, colori e stupori.



Ed Isnello, in alcune parti del territorio, grazie all’assenza totale di fonti luminose notturne, regala una vista limpida del cielo notturno in diversi giorni dell’anno. Da qui, l’idea di realizzare un Osservatorio Astronomico e un Planetario in località Piano Battaglia. Dalla preistoria fino alle stelle, Isnello invita tutti a sognare.

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