Borghi Siciliani da Visitare: PIANA DEGLI ALBANESI
Pubblicato da Sicily Tourist in Palermo e Provincia · 21 Novembre 2023
La Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, fino al 1941 Piana dei greci, è una delle più note e popolose comunità storiche arbëreshë ed il centro più importante delle colonie greco – albanesi della Sicilia. Inoltre fu sede vescovile dell’Eparchia bizantina. Questa cittadina si estende all'interno di un un paesaggio davvero mozzafiato, delimitato da bellezze incomparabili . Nel corso degli anni questo centro ha sempre ricoperto ruoli attivi per la tutela e la conservazione degli usi e dei costumi albanesi, lasciando inalterate le peculiarità etniche, linguistiche, culturali e religiose.
Fondata nel 1488 da Albanesi rifugiatisi in Italia per sfuggire il predominio turco conseguente alla morte di Scanderbeg, e detta dei Greci perché questa colonia professava la religione cattolica di rito greco, rimase alle dipendenze feudali dell’arcivescovo di Monreale fino al 1767. Dal 1937 è sede della diocesi greco-cattolica (o eparchia) che ha giurisdizione su tutte le chiese di rito bizantino greco della Sicilia. È la più popolosa e importante colonia albanese di Sicilia.
Principale comunità arbëreshe della Sicilia, l’amministrazione comunale utilizza nei documenti ufficiali,nella cartellonistica stradale e nelle targhe delle vie anche l’albanese, ai sensi della vigente legislazione italiana sulle minoranze linguistiche.
Piana degli Albanesi venne fondata nel 1488 da un gruppo di esuli albanesi in fuga dall’ Albania ove vi era l’invasione da parte dell’Impero Ottomano. Nel corso dei secoli gli abitanti di “Piana” hanno saputo conservare gelosamente le proprie radici culturali,in modo particolare la lingua,vera forza della comunità da “Chiana di l’albanisi”.
A partire dai primi decenni del secondo dopoguerra,con la stessa accelerazione dell’italianizzazione della Sicilia- annessa militarmente all’Italia solo nel 1860-la lingua della comunità albanese è stata seriamente minacciata da un costante processo di assimilazione e da un progressivo passaggio alla diglossia italiano-albanese con l’albanese in posizione sempre più subordinata.
La singolare lingua parlata a Piana degli Albanesi, oltre all'italiano, viene tramandata da padre in figlio; il suo recente insegnamento nelle scuole primarie pubbliche permette inoltre di non disperdere questo prezioso tesoro culturale.
In questo quadro generale è possibile cogliere in modo inequivocabile i migliori segni della vitalità culturale degli arbëreshë di Sicilia e della loro ferma determinazione a difendere il patrimonio che i loro Padri hanno saputo difendere e trasmettere lungo questi cinque secoli di permanenza in Sicilia.
Cosa Vedere a Piana degli Albanesi:
Il centro antico di Piana degli Albanesi è in tipico stile tardo medievale e rispecchia appieno gli status sociali e le condizioni economiche dell’epoca. Secondo quando riportano alcuni documenti storici i fondatori di Piana degli Albanesi abitavano in case in stile medievale con archi in pietra e volte a botte. Le strade del nucleo abitato erano strette e presentavano molte scalinate. Tipico lo spazio antistante alle abitazioni.
La Piazza grande era il centro di aggregazione per eccellenza ed è lì che si trovava il municipio e la “quinte secentesche” costituita dalla fontana Tre Kanojvet e dalla chiesa-santuario di Maria SS. Odigitria. Due sono gli stili che caratterizzano l’edilizia architettonica di Piana degli Albanesi, quella barocca e quella bizantina. I due stili hanno sempre convissuto pacificamente fino ad avere magnifici momenti di fusione.
È tra la fine del cinquecento e la prima metà del Seicento che fu realizzata la maggior parte di tutto quello che c’è oggi da ammirare a Piana degli Albanesi, chiese, fontane, palazzi e assetto del centro storico.
Sono diverse le meravigliose chiese che è possibile ammirare a Piana degli albanesi. Il nostro viaggio inizia dalla Chiesa Rurale di SS. Madonna dell’Odigitria, del XV secolo. Quest’antica chiesa sorge sulle pendici del monte Pizzuta, ha pianta quadrata, altare centrale, del XVIII secolo, marmi mischi e custodisce la tela della Madonna dell’Odigitria, opera di Pietro Antonio Novelli del 1612. All’interno della Chiesa si può ammirare anche una lapide che ricorda ai visitatori le vicende dell’insediamento. In due periodi dell’anno, maggio ed agosto, secondo un’antica tradizione gli arbëreshë arrivano alla chiesa prima dell’alba per assistere alla Divina Liturgia e intonano diversi canti rivolti verso oriente, verso la loro madre patria, l’Albania.
La chiesa più antica del paese è quella di San Giorgio Megalomartire, del 1493, alla quale si accede tramite una scalinata.
Questa chiesa è costituita da un’unica navata con volte a botte ed ospita l’affresco di San Giorgio in gloria. Ad ovest è chiusa da un’abside dove si trova un affresco di cristo Pantocreatore con la scritta albanese “U JAM DRITA E JETËS KUSH VJEN PRAPA MEJE NGË KA TË JETSËNJË NË TË ERRËT”. Un’altra opera di pregio che si trova all’interno di questa chiesa è il gruppo scultoreo di San Giorgio che trafigge con la sua lancia il drago, simbolo del male.
Cattedrale di San Demetrio
Continuando il tour che ci porta alla scoperta delle chiese arriviamo alla cattedrale di San Demetrio Megalomartire di tessalonica, una maestosa cattedrale sita nel Corso giorgio Kastrota alla quale si accede tramite una scalinata in stile tardo barocco.
La facciata di questa cattedrale è abbellita da diversi mosaici e all’interno è divisa in tre navate, divise da due file di otto colonne. Questa cattedrale conserva la più grande iconostasi lignea della Sicilia, con monaco cretese Manusaki, e numerosi affreschi di notevole importanza e fascino
L’opera più antica è l’icona della Madre di Dio con il Cristo di scuola senese del 1500, dipinta con tempera all’uovo. Dopo l’imponente cattedrale è la volta della Chiesa urbana della Madonna dell’Odigitria che fu costruita nel XVII secolo. All’interno di questa chiesa si trova una grande statua della Madonna sorretta da due monaci, realizzata verso la fine del Seicento, in legno stuccato e dorato.
Molto pregiata è anche l’antica icona bizantina del XVI secolo che raffigura Maria Vergine dormiente. Nel XVI secolo fu eretta la chiesa di San Nicola di Mira che ha acquisito molto importanza grazie alle pregevoli icone del seicento che custodisce. A seguire c’è la Chiesa della Santissima Annunziata che presenta un interno molto anomalo infatti ha una navata centrale e una sola navata a destra.
L’altare e in marmo bizantino ed è sorretto da quattro colonne che rappresentano i quattro Evangelisti.
Molto rilevanti sono le opere del Novelli tra le quali una raffigurante San Pietro liberato e l’Annunciazione.
Altre chiese di fondamentale importanza sono la Chiesa di San Vito, in arte tardo barocca, la Chiesa della Madonna del Rosario, la Chiesa di Sant’Antonio il grande e la Chiesa del Santissimo Salvatore.
A Piana degli Albanesi non mancano importanti architetture civili che rendono il paese più grazioso ed elegante. Palazzi di notevole interesse architettonico come quello dell’ospedale, dell’Albergo Ricovero per gli agricoltori, del Teatro, dei Mulini e di Palazzo Manzone.
Tra gli altri annoveriamo: la Villa Comunale “Albania”, la Casa del Vicario Foraneo, la Sede Municipale, la Pretura del Giudice di Pace, il Cineteatro ed ex Carcere mandamentale, la Scuola Materna, la Scuola Elementare “SS. Odigitria”, Scuola elementare “Skanderbeg”, o la Scuola Media “Demetrio Camarda”, l’Auditorium “Portella della Ginestra” e la Biblioteca “Giuseppe Schirò”, ex sede comunale.
Fontane di Piana degli Albanesi
L’arte di Piana degli Albanesi è anche nelle meravigliose fontane, realizzate in pietra locale e distribuite per i vari quartieri del centro storico.
Queste fontane hanno assolto, nel corso del tempo, anche la funzione sociale di ritrovo per gli abitanti dei diversi quartieri.
Le fontane più importanti sono: Tre Kanojvet, in Piazza Grande, in stile seicentesco a forma di “tempio”; Fusha e Pontit in corso Umberto I, con lo stemma del paese in rilievo; Kroi me një gojë nei pressi della cattedrale; Kriqja e Palermës in via Fra.sco Crispi, del XVII secolo; Sëndu Roku nel quartiere San Rocco; Shën Jani accanto al plesso Skanderbeg; Fovara e Shën Gjonit a ridosso della chiesetta; Kanalli i ri costruita nel 1700; Kroi Mashili in Piazza Mashilli; Kroi Arkuleuni, Fovara e Rrugaçit; Tek Ulliri; Shën Mëria e Ghodhencë.
Chiunque vi potrà dire che visitare la Piana degli Albanesi è davvero un’esperienza indimenticabile. Dista solo 40 km da Palermo.
Per quanto riguarda il cibo di Piana degli Albanesi, ci troviamo di fronte a una singolare cucina. Oltre ai piatti tipici del territorio, è possibile esplorare i derivati delle ricette albanesi. Ed è così che la Sicilia incontra l’Albania, dando vita a un sapore unico e indimenticabile. Nel centro storico sono presenti molte trattorie dove degustare questa tradizione culinaria.
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