Borghi Siciliani da visitare: Valguarnera Caropepe (Enna)

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Borghi Siciliani da visitare: Valguarnera Caropepe (Enna)

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Pubblicato da Francesca Ur. per SicilyTourist in Enna e Provincia · 9 Luglio 2023
Posizionata sulla valle del Dittaino e incorniciata da scenografiche colline, in Provincia di Enna, Valguarnera Caropepe offre stimolanti destinazioni da visitare dal momento che il paesino è denso di edifici religiosi ricchi di opere d’arte.   Impregnato di un misticismo a metà tra il sacro e il profano, Valguarnera Caropepe,  sorge in un punto talmente remoto ed defilato dai frenetici traffici dei grandi centri urbani che in Sicilia l’espressione “Andare a Carrapipi” indica proprio un viaggio o uno spostamento verso un luogo molto distante, tanto lontano che sembra non essere neppure reale.



Se appare ormai certo che Valguarnera fosse già popolata in epoca arcaica, come dimostrano i tanti ritrovamenti archeologici, per alcuni storici rimane ancora oggi un'incognita l'etimologia del nome con cui erano conosciuti quei primi insediamenti e dal quale si è originata l'attuale denominazione. Secondo l'arabista Lorenzo Lantieri, l'etimologia più probabile è quella araba che dalle parole Quaryat (villaggio) e Habibi (del mio amato) fa discendere il nome "Caropipi".



Tuttavia le prime notizie documentate su Valguarnera Caropepe risalgono al 1246, quando sull'attuale promontorio sorgeva l'allora feudo di Caropipi, di cui era unico feudatario tale Lamberto di Carupipi. Nel 1303 messer Simone di Valguarnera aderì alla famosa compagnia siculo-catalana di Ruggero de Flor che si formò in Sicilia e si imbarcò a Messina per passare in Grecia, assoldata al suo servizio dall'imperatore bizantino Andronico II Paleologo (1282-1328); quattro anni dopo il suo capitano, poi diventato il famoso cronachista catalano Ramon Muntaner (1265-1336), gli passò il comando del castello di Gallipoli, il quale si era appena difeso con successo da un assalto dei genovesi sbarcati da 25 galere condotte dagli ammiragli Antonio Spinola e Andreolo Morisco (R. Muntaner, Crònica catalana. Pag. 481. Barcellona, 1860). Successivamente il feudo di Valguarnera passò a vari proprietari: Ludovico di Pamplona; Pietro Mirone Agorizio; Muchio de Affermo e, nel 1398, i fratelli Vitale e Tommaso Valguarnera.



Fu proprio sotto i Valguarnera che il feudo crebbe tanto da ottenere nel 1549, su concessione di Carlo V, la licenza aedificandi e il conte Giovanni Valguarnera di Assoro poté trasformare finalmente il borgo in cittadina, dandole il proprio nome. Nel XII secolo Valguarnera raddoppiò il numero dei propri abitanti, con famiglie provenienti da ogni angolo della Sicilia e non solo. Il popolamento fu favorito dalle tante possibilità di sfruttamento delle terre agricole e dalla presenza delle zolfare.
Nella seconda metà del XIX secolo Valguarnera passò da 5.000 a quasi 15.000 abitanti grazie all'avanzare delle tecnologie di estrazione dello zolfo e alla produzione dei cotti. Ancora una volta Valguarnera conobbe una grande crescita demografica, con famiglie che vi si trasferivano di continuo, allettate dalla sempre maggiore richiesta di manodopera nelle vicine miniera di Floristella e di Grottacalda.



Valguarnera Caropepe custodisce preziose gemme d’architettura sacra, ricche di notevoli tele a olio, affreschi, antichi paramenti sacri e statue.



Sicuramente l’abitato di Valguarnera Caropepe era protetto da una poderosa opera di fortificazione che arrivava fino alla parte superiore del paese, come si evince da alcuni resti visibili al giorno d’oggi che sono stati inglobati nelle chiese di Sant’Anna e di Sant’Antonio che li hanno trasformati in campanili.
Nel centro storico, che conserva un tessuto urbano su base ortogonale che tradisce l’origine medioevale, si trova un edificio che ospita la Casa Museo Caripa. La finalità di questo museo è quella di raccontare quella che è stata la vita domestica di un intero secolo ad iniziare dalla fine dell’Ottocento per terminare a quella del Novecento in modo da tramandare la nostra identità. L’intera casa articolata su tre livelli, permette di fare un duplice salto all’indietro in quanto tutto il suo arredamento e i complementi che lo accompagnano, sono pezzi originali risalenti proprio al XIX e XX secolo e, come nel caso del frigorifero a muro – alimentato da una condotta d’aria che viene dall’esterno – ancora perfettamente funzionanti.



Da visitare anche la seicentesca Chiesa Madre dedicata al Patrono San Cristofero, costruita sul modello della Cattedrale di Catania e, al cui interno, trovano spazio immagini sacre e tele raffiguranti diversi Santi.
Interessante anche la Chiesa di San Francesco di Paola che si trova nella parte superiore di Valguarnera Caropepe caratterizzata da ornamenti in oro zecchino che pare essere stata costruita sopra ad un preesistente santuario dedicato alla dea Demetra. Nella parte absidale della chiesa è stata inglobata una torre di avvistamento di origine medioevale.
Da non perdere, vicino il monte Rossomanno, il sito archeologico riportato alla luce e che fa parte della Riserva Naturale Orientata.  Infine, A Contrada Vitale, si trova un monolito, unico in tutta la Sicilia, databile all’VIII secolo a.C. e testimonianza dell’epoca mesolitica.



Come Arrivare a Valguarnera
In auto: Autostrada A19 Palermo-Catania
Da Catania Km. 82 - Autostrada A19 Ct-Pa - Uscita Dittaino (dopo Agira) - Seguire per zona Ind.le Dittaino e proseguire per Piazza Armerina
Da Palermo Km. 149 - Autostrada A19 Pa- Ct - Uscita Mulinello (dopo Enna) - Seguire indicazioni per Valguarnera



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