Castelli Siciliani: Il Castello Svevo di Gela e il suo Fantasma
Pubblicato da Sicily Tourist in Caltanissetta e Provincia · 3 Luglio 2022
Il Castello Svevo, meglio conosciuto come "Castelluccio", si erge su una collina di gesso e domina la costa a difesa della città di Gela. Le origini del castello risalgono, secondo antichi documenti storici, al 1143 quando il conte Simone di Butera lo donò all'abate del Monastero di San Nicolò l'Arena di Catania.

Il Castello si erge tutt’oggi su uno sperone di roccia in contrada Spadaro, a poca distanza da Gela, caratterizzato dalla presenza di due torri terminali, dalla pianta rettangolare circondata da mura di cinta e dalla particolare simmetria. Secondo le documentazioni rinvenute nel corso del tempo il Castelluccio di Gela, o Castello Svevo, esisteva già nel 1143, quando venne nominato in un atto di donazione sottoscritto dal Conte di Butera a favore dell’abate di San Nicolò. Ma l’origine è anteriore, forse di epoca normanna, sebbene non vi siano documenti che la attestino con sicurezza.

Il castello è stato costruito utilizzando la calcarenite gialla e grandi blocchi di calcare bianco che danno all'intera struttura un aspetto davvero gradevole ed imponente, si presenta inoltre privo di decorazioni e merletti, caratteristiche che ne esaltano maggiormente la sua funzionalità.
Il castello, probabilmente, era organizzato a più piani vista la doppia file di finestre visibili dall'esterno ed anche se ormai sono rimasti solo dei ruderi si possono ancora ricostruire le funzioni delle varie parti. Sono, comunque, ancora presenti parti degli ambienti dedicati alle stalle ed all'armeria e qualche sala residenziale.

Il Castello Svevo di Gela, conosciuto anche con il nome di Castelluccio di Gela, è uno degli edifici storici più caratteristici dell’entroterra della città. Si tratta di un’opera risalente al periodo svevo, edificata sopra una collina di gesso, una posizione strategica che permetteva anche l’avvistamento di eventuali nemici in lontananza. Il Castello Svevo di Gela è una vera e propria perla archeologica per la città, che nel suo territorio vanta la presenza di numerosi altri resti, anche più datati e risalenti all’epoca greca.

L’area in cui sorge il Castello Svevo di Gela viene citata già XII secolo: alcuni documenti testimoniano il passaggio di proprietà della fortezza tra il conte Simone di Butera e l’Abate del Monastero di San Nicolo La Rena di Catania, mediante una concessione per donazione nel 1143. Il Castello Svevo di Gela sorgeva con lo scopo di difendere la città da eventuali incursioni nemiche che arrivavano dall’entroterra siciliano, in quanto posto lungo il percorso che collega Gela alla città di Catania, attraversato già a quel tempo da un gran numero di persone, prevalentemente mercanti ma anche briganti, con i secondi che assalivano i primi per privarli di ogni loro bene.

Lo stile architettonico del Castello Svevo di Gela è molto semplice, in quanto non eccede né nei decori che nelle merlature, risultando sobrio in tutto il suo complesso. Del Castelluccio di Gela restano alcuni ruderi, che, tuttavia, permettono di poterne ricostruire la storia e comprenderne l’originaria forma. È certo che il Castello Svevo di Gela avesse una pianta rettangolare, mentre per quanto riguarda i materiali utilizzati per la sua edificazione è predominante la calcarenite gialla e bianca, levigata accuratamente per realizzarne dei grandi blocchi. Le mura sono molto spesse, proprio per marcare ancor di più le sue funzioni difensive, confermate anche dalla presenza di due grandi torri poste alle estremità, di cui è possibile ancora oggi visitare gli interni e notare, in una, i resti di un’antica cisterna, e di una piccola cappella nell’altra. Anche se è possibile notare solo il livello più basso del Castello Svevo di Gela, gli studiosi sono concordi nell’affermare che fosse composto da più piani: tale tesi viene confermata da alcune finestre che inducono proprio a tale teoria. Entrando nel Castelluccio è possibile vederne le fattezze, con alcuni locali che sono riusciti a resistere al passaggio dei secoli, potendo osservare, quindi, le stanze che venivano utilizzate come stalle e come magazzini.

La leggenda della Castellana e del Fantasma:
Si narra di un cavaliere armato che si aggirava spesso intorno a questo luogo misterioso, senza che mai nessuno, tra i contadini che lavoravano nei dintorni, fosse riuscito ad avvicinarlo. Anche la bella Castellana, nonostante la sua avvenenza, destava timore perché chiunque provasse a raggiungerla non faceva più ritorno. Ella si diceva fosse alta ed esile, con una lunga e fluente chioma nera, truccata con uno strano rossetto verde, tanto verde che alcuni pensavano provenisse dalla sua bile. Era una figura singolare, bella, ma anche crudele, severissima con i servitori, ambigua, sfuggente.
Fatta eccezione per le riunioni d’armi del Signorotto, nessuno faceva visita al Castelluccio. I nobili che volevano discutere di affari con lei preferivano inviarle dei messaggeri, che puntualmente scomparivano nel nulla prima di far ritorno. Stessa sorte capitava ai colombi viaggiatori.
Non solo, secondo i contadini tra le mura del castello si aggiravano strane ombre, forse spaventosi fantasmi di epoche lontane. Forse per proteggere, secondo i locali, a trovatura, il prezioso tesoro. Tuttavia nessuno è mai riuscito, nel corso dei secoli, a trovare l’ambito forziere o alcun documento in merito, nemmeno spulciando le tante leggende popolari di Gela.

Come arrivare al Castello Svevo di Gela
Ubicato nella contrada Spadaro è facilmente raggiungibile percorrendo la strada che da Gela porta a Catania e si trova a circa 10 km dalla città. Per quanto riguarda l'aspetto architettonico si può notare che la pianta è rettangolare con mura spesse e due possenti torri situate ai lati: la torre ad ovest presenta ancora i resti di una cisterna e di un sala ancora in parte visibile, nella la torre ad est, invece, si può ammirare una cappella scavata nella parete.
Il Castello Svevo di Gela è distante circa 10 km dal centro storico gelese, ma comunque ben collegato grazie alla Strada Statale 117bis, la stessa che insieme alla Strada Statale 115 e alle Strade Provinciali 8, 81 e 82 permettono a chiunque di raggiungere Gela da qualsiasi punto della Sicilia, sia in auto che con gli autobus delle autolinee siciliane. Chi viaggia in treno, troverà nella Stazione Ferroviaria di Gela la soluzione migliore per raggiungere questi luoghi, mentre chi arriva in Sicilia tramite aereo può contare sulla presenza dell’Aeroporto di Comiso, distante circa 40 km, o dell’Aeroporto Fontanarossa di Catania, situato a circa 100 km di distanza.
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