Da Visitare in Sicilia: Parco Nazionale Isola di Pantelleria
Pubblicato da Sicily Tourist in Trapani e Provincia · 3 Giugno 2023
Primo Parco siciliano, occupa l'80% dell'isola. Nella macchia mediterranea incontaminata, una fitta rete di sentieri, adeguata a trekking e mountain-bike, si snoda tra pini e lecci. La varietà dei paesaggi è legata alla natura vulcanica dell'isola: colate laviche, favare, laghi vulcanici e acque termali. Muretti a secco e terrazzamenti testimoniano ingegnose pratiche agricole di antica memoria, conservative di preziosa biodiversità.
Nel 2014 la "Pratica agricola della Vite ad Alberello" è stata inserita nella lista UNESCO quale Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità e nel 2018 il "Paesaggio della pietra a secco di Pantelleria" è stato iscritto nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici. Tra le coltivazioni a vite, ulivo e cappero spuntano i dammusi, antiche unità abitative di pietra lavica murata a secco con bianchi tetti a cupola. Le zone archeologiche sono un museo diffuso sul territorio: insediamenti risalenti all'Età del Bronzo, un villaggio del XVI secolo a.C., megalitiche tombe uniche al mondo, un'Acropoli tardo punica e un insediamento tardo romano del V secolo d.C.
Il paesaggio naturale
Pini Marittimi, Lecceti e Macchia Mediterranea abbracciano prevalentemente la fascia centrale e meridionale dell’isola, un tempo riserva naturale orientata, dominata dalla Montagna Grande, un rilievo di 836 metri insieme a Monte Gibele ed altre cuddie minori (colline in dialetto pantesco). Gli straordinari habitat costituitisi nel tempo hanno portato all’istituzione di tre siti SIC/ZPS appartenenti alla Rete Natura 2000, una rete di aree che hanno l’obiettivo di garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Il paesaggio antropizzato
Muretti a secco, oggi riconosciuti nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, Dammusi e giardini panteschi sono le costruzioni che punteggiano un territorio a vocazione prevalentemente agricola. Fra le coltivazioni diffuse quella che vale la pena citare è la coltura della vite ad alberello, inserita dall’Unesco nel 2014 nell’elenco dei patrimoni immateriali dell’umanità.
Questa tipologia di coltivazione dell’uva zibibbo, quella da cui si ricava il famoso passito di Pantelleria, è una tecnica unica al mondo perché si integra perfettamente nel territorio e si adatta alle condizioni climatiche, spesso estreme, grazie alla coltivazione radente al suolo all’interno di conche scavate nel terreno. Queste ultime proteggono le piante dal forte vento e garantiscono un microclima ideale in un territorio parecchio arido.
Non solo uva ma anche e soprattutto Capperi, con riconoscimento IGP, arricchiscono le produzioni pantesche che vengono esportate in tutto il mondo.
La rete dei sentieri
Davvero fitta la rete di sentieri che attraversano Pantelleria, tutti diversi e pieni di curiosità attraverso i quali si possono scoprire le autenticità di un territorio straordinario: le favare (piccoli geyser), i dammusi (antiche strutture in pietra), le cale, i giardini di agrumeti, le terme naturali, i laghetti e molte altre attrazioni. Fare un tour giornaliero e sperare di riuscire a vedere tutti i gioielli dell’Isola è pressoché impossibile date le infinite attrazioni naturali e antropologiche presenti. E allora è bene pianificare i percorsi, selezionare bene le mete da toccare e fare una scelta tra tutti i percorsi. c’è davvero l’imbarazzo della scelta, noi ve ne suggeriamo solo alcuni.
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