Da Visitare in Sicilia: Riserva naturale orientata Capo Gallo
Pubblicato da Francesca Ur. per SicilyTourist in Palermo e Provincia · 16 Maggio 2023
Palermo vanta il singolare primato, probabile unicità nel panorama internazionale, di inglobare nel proprio tessuto urbano due Riserve Naturali Orientate, Capo Gallo e Monte Pellegrino, diversi Siti di Interesse Comunitario e l’Area Marina Protetta Capo Gallo
La Riserva Naturale Orientata Capo Gallo, distante appena 12 km dal Teatro Massimo in pieno centro città, è da considerarsi un luogo di conservazione della natura in situ, un serbatoio di biodiversità ed un assortimento di habitat prioritari. L’isolamento geografico dovuto anche alla morfologia estrema di alcuni versanti, la vicinanza o l’intimo contatto con il mare, i substrati calcarei tipici della piattaforma panormide e altre peculiarità, hanno consentito la selezione di micro-climi altamente specializzati ospitanti specie di grandissimo interesse fitogeografico o elevato valore faunistico che rendono la Riserva stessa meta d’interesse scientifico da parte di studiosi di tutto il mondo. Clima mite tipico delle aree costiere del Mediterraneo, paesaggi mirabili, endemismi puntiformi ed esclusivi, in una sola accezione “elevata naturalità a due passi dalla città”, forse è questa la magia della Riserva Naturale Orientata Capo Gallo.
La Riserva naturale orientata Capo Gallo, costituita essenzialmente dal Monte Gallo, si erge tra le borgate marinare di Mondello e Sferracavallo, e termina in un promontorio (Capo Gallo), sul quale è situato un importante faro che ne segnala la posizione.
La Riserva Naturale rappresenta un sito ad elevata naturalità, singolare per flora, fauna, conformazione geologica nonché per il patrimonio archeologico che custodisce. Nel 2001 è stata istituita come Riserva per la tutela delle formazioni geomorfologiche, per la salvaguardia delle specie floro-faunistiche endemiche e rare e per proteggere il “marciapiede a Vermeti” presente lungo la costa.
L’area su cui ricade la Riserva di Capo Gallo risulta essere stata abitata già dal Paleolitico, come testimoniano i reperti rinvenuti in alcune grotte presenti sul monte. La più rilevante dal punto di vista archeologico è la Grotta Regina, all’interno della quale sono presenti iscrizioni e disegni databili fra il VII sec. a.C. e II sec. d.C.. Il lato costiero della Riserva di Capo Gallo si estende dal capo omonimo verso ovest fino a Punta Barcarello e, data la natura carsica delle rocce, il mare le ha modellate nelle forme più bizzarre, formando una serie di grotte affascinanti, come la Grotta dell'olio che ricorda un po' la famosissima Grotta azzurra di Capri.
La Grotta dell’Olio è uno dei luoghi più suggestivi e ancora poco conosciuti della Riserva Naturale di Capo Gallo. Si tratta di una grotta carsica con una volta a cupola che è alta 10 metri e sorge alla base di una falesia. L'ingresso è formato da un arco di roccia, in parte sommerso, e le cui pareti sono state popolate da numerosi coralli. Sul tetto della grotta è presente un’ampia apertura che permette l'entrata della luce. Il suo riflesso che sbatte con il bianco della sabbia regala all’acqua un colore turchese. I massi che sono caduti sul fondo delle pareti sono stati, invece, colonizzati da una spugna che appare di colore bianco. Parte dell’ingresso della Grotta dell’Olio è sommerso, ma nessun problema. Lo spazio di accesso è grande tanto da poter accedere con una barca a remi, una canoa o a nuoto
E’ possibile visitare la riserva da Mondello oppure da Sferracavallo, quest’ultima è da preferire se si desidera fare delle immersioni subacquee.