Parco Archeologico di Segesta

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Parco Archeologico di Segesta

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Pubblicato da Sicily Tourist in Trapani e Provincia · 12 Settembre 2023
Segesta è la più importante delle città elime. La sua posizione è estremamente suggestiva poichè essa si trova adagiata su un sistema collinare che assume variegate fogge, abbellite dall'inserimento dei suoi monumenti principali: il teatro ed il tempio.



La leggenda dice che fu fondata dagli scampati alla guerra di Troia guidati da Enea, il quale, prima di approdare a Roma, vi lasciò una cospicua colonia di suoi concittadini, tra i quali il vecchio padre. Leggenda a parte, la ricerca archeologica ancora agli inizi non ha verificato con chiarezza l'esistenza di chiari legami culturali fra questa città ed il mondo elimo in generale, e alcune aree dell'Asia Minore. Gli Elimi furono, comunque, un popolo estremamente raffinato e per questo soggetto agli influssi dominanti della cultura greca siceliota, ma non in posizione subalterna, come tutte le popolazioni cosiddette indigene della Sicilia. Gli Elimi mantennero rapporti con le civiltà limitrofe, ma cercando di avere sempre una autonomia che li portò a contrastare con i Greci in alleanza con i Punici e con questi ultimi in alleanza con Roma.



Segesta ben presto divenne una potente città che ebbe, pertanto, un rapporto quasi sempre conflittuale con Selinunte, forse anche per le rispettive posizioni geografiche contraddittorie. Fu per questa sua posizione politico-militare che ebbe rapporti quasi sempre amichevoli con i Punici. Ma, molto saggiamente, intuendo la nascente potenza romana, passò prestissimo dalla parte dei Romani, nel 260 a.C.. Fu grazie a questa mossa politica ed in nome delle comuni origini troiane che i Romani la esentarono dal pagamento di tributi e le diedero, inoltre, una certa autonomia politica e di controllo territoriale.
Gli elementi più significativi di Segesta sono il teatro, il tempio ed il santuario di contrada Mango. Essi rappresentano ovviamente le funzioni del culto, delle rappresentazioni e della politica.
Delle altre componenti della città si conoscono le mura con l’articolata Porta di Valle, alcuni quartieri residenziali e alcuni monumenti pertinenti Segesta medievale (mura, castello, moschea e borgo sommitale)
Segesta fu una delle principali città degli Elimi, un popolo di cultura e tradizione peninsulare che secondo la tradizione antica, proveniva da Troia.Segesta presto raggiunse un ruolo di primo piano nel bacino del Mediterraneo. Rilevante fu la sua secolare ostilità con Selinunte, la cui battaglia coinvolse anche Atene e Cartagine.
Nel 408 a.C.  grazie all’intervento cartaginese Selinunte fu distrutta.



Segesta nei secoli successivi visse il suo periodo di splendore fino al 307 a.C. dove venne conquistata e distrutta da Agatocle di Siracusa
“Diceopoli“,  il nome che gli imposero i Siracusani ovvero la Città della giustizia.
In seguito, dopo la prima guerra punica passò ai Romani che la liberarono dai cartaginesi ritornandogli il nome originale di Acesta.
In virtù della comune origine leggendaria troiana, la esentarono da tributi, la dotarono di un vasto territorio e le permisero una nuova fase di prosperità.
Si è a lungo ritenuto che Segesta venisse poi in seguito abbandonata dopo le invasioni dei “Vandali”, ma indagini e ricerche rilevarono un esteso villaggio di età musulmana, seguito da un insediamento normanno-svevo, oggi testimoniato da un castello alla sommità del Monte Barbaro.
Già famosa per i suoi due monumenti principali, il Tempio Dorico e il Teatro Antico, Segesta vive ora una nuova stagione di scoperte, dovute a scavi scientifici che mirano a restituire un’immagine complessiva della città.
La pianta mostra l’area del Parco archeologico: la città occupava la sommità del Monte Barbaro (due acropoli separate da una sella), naturalmente difeso da ripide pareti di roccia sui lati est e sud, mentre il versante meno protetto era munito in età classica di una cinta muraria provvista di porte monumentali, sostituita in seguito (nel corso della prima età imperiale) da una seconda linea di mura ad una quota superiore.



Al di fuori delle cinte murarie, lungo le antiche vie di accesso alla città, si trovano due importanti luoghi sacri: il Tempio di tipo dorico (430-420 a.C.) e il santuario di Contrada Mango (VI-V sec. a.C).
L’urbanistica di Segesta è ancora in corso di indagine: sono segnalati alcuni probabili tracciati viari, l’area dell’agorà e alcune abitazioni.
Sull’Acropoli Nord, dove si trova il teatro, sono visibili i resti più recenti di Segesta: il castello, la moschea e la chiesa fondata nel 1442 su un terreno pluristratificato.




La città da subito subisce un forte processo di ellenizzazione che la porta a diventare uno dei principali centri siciliani nel bacino del Mediterraneo, questo le garantisce anche l’appoggio di Atene e Cartagine contro la sua secolare nemica, Selinunte.



Passata sotto l’egide romana durante la prima guerra punica viene esentata dal pagamento delle tasse in virtù della comune origine troiana e viene dotata di un ampio territorio che le regala una nuova fase di prosperità. Fra il II e il I secolo a.C. Segesta viene strutturata sul modello delle grandi città microasiatiche e questo le conferisce un grande impatto scenografico. Infine recenti indagini hanno rivelato anche una fase tardo-antica e la presenza di un villaggio in età musulmana seguito da un insediamento normanno-svevo dominato da un castello sulla sommità del Monte Barbaro.
Distrutta dai Vandali nel V secolo, non viene più ricostruita secondo le dimensioni del periodo precedente.



Parco archeologico di Segesta: cosa vedere
La città occupava la sommità del Monte Barbaro, difeso da ripide pareti di roccia sui lati est e sud, mentre il versante meno protetto era munito in età classica di una cinta muraria provvista di porte monumentali, sostituita in seguito (nel corso della prima età imperiale) da una seconda linea di mura.
I due monumenti principali dell’area archeologica di Segesta sono il tempio dorico e il teatro.



Il percorso comincia con il tempio e prosegue lungo la porta di valle e il sistema fortificato di porta di valle. È possibile poi ammirare la terrazza superiore dell’agorà e la chiesa del ‘400, l’area fortificata medievale, il castello, la moschea e appunto il meraviglioso teatro ancora in parte perfettamente conservato. La visita si conclude con i resti dell’abitato rupestre, la cinta muraria superiore e il santuario di contrada Mango.
Il tempio dorico e il santuario di contrada Mango sono situati al di fuori delle cinte murarie, lungo le antiche vie d’accesso alla città. Fuori dalle mura è stata individuata anche una necropoli ellenistica.


Contatti
Case Barbaro - contrada Barbaro S.R. 22 , 91013 Calatafimi Segesta (TP)
Tel. 0924 952356



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