Siti Archeologici da visitare in Sicilia: PARCO ARCHEOLOGICO della NEAPOLIS - Siracusa

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Siti Archeologici da visitare in Sicilia: PARCO ARCHEOLOGICO della NEAPOLIS - Siracusa

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Pubblicato da Sicily Tourist in Siracusa e Provincia · 28 Febbraio 2023
Tags: turismosiracusacosavedereasiracusaparchiarcheologicisiciliani
Il parco archeologico della Neapolis si estende per 24000 mq, in un’area naturalistica nei pressi di Siracusa. Il parco archeologico di Siracusa comprende la parte settentrionale del quartiere della Neapolis, uno dei cinque che componevano Siracusa in età greca e romana, in cui si trovano i monumenti più famosi della città. Si parte dallo  splendido teatro greco, databile, nel suo aspetto attuale, al III sec. a.C. ma esistente fin dalla seconda metà del V sec. a.C. Segue l’anfiteatro romano, di controversa datazione, attribuito da taluni ad Augusto, da altri a Settimio Severo; l’ara di Ierone II, un grandioso altare per i sacrifici pubblici della città. Infine la Via dei Sepolcri, di impianto ellenistico, profondamente incassata nella roccia e fiancheggiata da ipogei bizantini.



A questo straordinario complesso di monumenti fa da fondale lo scenografico arco delle latomie del Paradiso e di Santa Venera. Queste antiche cave di pietra, recano ancora i segni dell’estrazione e in cui si aprono, in una rigogliosa vegetazione di aranci e alberi secolari. Non mancano inoltre le suggestive e amplissime grotte, fra cui la Grotta dei Cordari e l’Orecchio di Dionisio.



Il parco archeologico della Neapolis  è la più visitata tra le aree monumentali di Siracusa, contiene le più importanti testimonianze dell'antica Siracusa greca e romana grazie alle quali la città ha il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco. Il teatro greco, l'anfiteatro romano, le latomie, l'orecchio di Dionisio, l'ara di Ierone, sono solo alcuni dei monumenti che si trovano all'interno di questa vasta area verde localizzata oggi all'immediato ingresso della Siracusa moderna. Il parco Neapolis può essere visitato autonomamente oppure usufruendo di una guida individuale o partecipando ad una visita guidata di gruppo.



Teatro Greco
E' il monumento più famoso del parco archeologico ed è uno tra i più grandi e importanti nel mondo antico. Ha origine antiche ed esisteva già nel V sec. a.C.; sappiamo da fonti letterarie che Eschilo mise in scena "Le Etnee" nel 476 a.C. La sua forma attuale, però, è riferibile a un progetto unitario, realizzato nel III sec. a.C. da Ierone II, nell'ambito del suo programma di sistemazione della Neapolis secondo i principi dell'architettura ellenistica del tempo.
Scolpito nella roccia del colle Temenite, il teatro presenta una cavea di grandissime dimensioni, con 67 ordini di gradini, divisa, in senso verticale, in nove cunei da otto file di scalette e, in senso orizzontale, da un ampio corridoio (diázoma). La parete a monte di tale diázoma, reca incise delle iscrizioni in greco. Al centro è il nome di Zeus Olimpio; ad est erano i nomi di divinità non più leggibili; ad ovest erano i nomi dei membri della famiglia di Ierone. Si leggono ancora chiaramente i nomi di Nereide, moglie di Gelone II, figlio di Ierone II, e di Filistide, moglie di Ierone II.
In epoca imperiale romana il teatro subì profondi mutamenti per rispondere alle esigenze degli spettacoli e doveva avere un apparato scenico monumentale grandioso e complesso. I lavori dell’ultima fase del teatro si possono datare al V secolo d.C.
Ad opera di Ierone II, fu realizzato un grandioso portico ad L sulla terrazza sopra il teatro, davanti alla grotta dove sgorga un ramo dell’acquedotto Galermi. La grotta, esternamente, presenta due nicchie ed un fregio dorico. Questo complesso è stato identificato come il Mouseion, sede della corporazione degli attori.




Orecchio di Dionisio
Nel lato occidentale della Latomia del Paradiso è il famoso “ Orecchio di Dionisio “. Dalla particolare forma ad esse, alta 23 metri, è una grotta artificiale, caratterizzata da un’eco eccezionale, che deve il suo nome al famoso pittore Caravaggio che collegò la forma della grotta, che ricorda il padiglione auricolare, e la sua qualità acustica al tiranno Dionisio. Egli poteva così ascoltare le parole dei suoi prigionieri, grazie alla particolare eco del luogo. La grotta, molto famosa già nel ‘700, è stata riprodotta nelle raffigurazioni dei viaggiatori famosi del Grand Tour.



Grotta dei Cordari
La Grotta dei Cordari è situata in prossimità dell'Orecchio di Dionisio. E’ così chiamata proprio perché qui a partire dal XVII sec, gli artigiani lavoravano le fibre naturali e realizzavano, secondo vecchie tradizioni, corde di ogni tipo, favoriti dalla naturale umidità del luogo. Questa tradizione si è estinta solo pochi decenni fa.
Anfiteatro Romano
A completamento del percorso di visita della Neapolis è l’Anfiteatro romano, tra i più grandi esistenti ed il più grande della Sicilia, monumento tipicamente romano in una città dalla fortissima impronta greca. E’ in gran parte scavato nella roccia e di tutta la parte superiore, costruita, non resta quasi nulla. La cavea ellittica è su tre livelli con un portico soprastante. Un sistema complesso di aperture consentiva il rapido flusso degli spettatori. Un corridoio parallelo all’arena ha delle aperture che consentivano l’accesso ai gladiatori ed agli animali per gli spettacoli. Al centro di essa è un ampio sotterraneo utilizzato per macchinari. L’anfiteatro aveva due ingressi principali, del quale quello meridionale era monumentalizzato da un complesso sistema di scale. La datazione di questo edificio è piuttosto controversa, ma gli studi più recenti lo inquadrano cronologicamente in età augustea, con modifiche in età successive.



Ara di Ierone
L'Ara di Ierone II è il grandioso altare costruito dall’ultimo dei grandi ed illuminati tiranni di Siracusa. Lunga circa 198 metri e largo oltre 20, ne rimane la parte scavata nella roccia. Si accedeva al piano della mensa, dove avvenivano i sacrifici, attraverso due rampe decorate da due coppie di telamoni. Davanti, era un portico colonnato ed un propileo di accesso, considerato di età augustea ma che recentemente è stato datato al III a.C. L’altare era dedicato a Zeus Eleutherios; le feste celebrative prevedevano il sacrificio di ben 450 tori.



Latomie
In questo percorso culturale all’interno del Parco Archeologico della Neapolis, non viene a mancare l’aspetto bucolico, che permette agli amanti della natura di godere della suggestiva vegetazione nell’area della Latomia del Paradiso, adiacente al teatro e la più occidentale del complesso delle latomie che cingevano l’antica città. Le latomie erano in antico delle cave per l’estrazione della pietra ma diventavano anche prigioni. Presenta una lussureggiante vegetazione, ricca di alberi di limoni ed aranci, capperi, palme e fichi d’india, ed è oggi luogo incantato e di straordinaria bellezza.  

Come raggiungere il parco archeologico
Siracusa non è una città grandissima e, in particolar modo, la zona turistica e la maggior parte delle strutture ricettive cittadine sono concentrate nell'area di Ortigia e Corso Umberto. E' possibile raggiungere il parco archeologico della Neapolis con una passeggiata a piedi. La distanza da Ortigia è di circa 2 Km e si attraversa una zona residenziale e abbastanza moderna della città, priva di particolari punti attrattivi per il turista.
Dall'autostrada
Provenendo da Catania: percorrere l'autostrada fino all'ultima uscita di Siracusa (indicata solo col cartello SIRACUSA). Dall'uscita si imbocca la SS 124 (Siracusa-Floridia) in direzione di Siracusa. Oltrepassato il cimitero di guerra e il cimitero comunale si arriva all'ingresso sud della città, costituito da una grande rotatoria. Girate sulla sinistra imboccando viale Paolo Orsi (ci si accorge di essere nella giusta direzione in quanto di fronte a voi vedrete la mole moderna del Santuario della Madonna delle Lacrime, l'edificio più alto della città). Da qui potete fare riferimento alla mappa di questa pagina. Proseguite fino alla seconda rotonda e lì girate a sinistra imboccando Corso Gelone. Al primo semaforo girate nuovamente a sinistra per viale Augusto e sarete arrivati.
Con i mezzi pubblici (bus)
Dal terminal bus accanto alla stazione ferroviaria (via Rubino) è possibile prendere tutti i bus che percorrono Corso Gelone. Scendendo alla fermata dell'Ospedale Umberto I o a quella successiva (vedi mappa) ci si trova a breve distanza dal parco archeologico.


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