Caccamo, città d’arte e cultura in provincia di Palermo, ospita uno splendido Castello ammirato da migliaia di turisti per la sua maestosità e bellezza riconquistata.
L'isola di Salina è senza dubbio il perfetto connubio tra le due identità eoliane: quella mondana e sociale voluta dall’attività umana, e quella sincera e selvaggia che ci si aspetta da un arcipelago come le Eolie. Oltre ai borghi di Leni, Malfa, Santa Marina Salina, Pollara, Lingua e Rinella, il dolce saliscendi che dai vulcani conduce alle bellissime e incontaminate spiagge rende Salina la meta ideale per chi vuole vivere al massimo l’esperienza delle Eolie.
Borgo dal cuore medievale, che pulsa in particolar modo nel quartiere di Sant’Antonio, è scandito da ripide stradine e reperti bizantini e normanni che ricordano il periodo dell’occupazione. Risale al 1092 la prima denominazione di Castrileonis, in un documento di Ruggero I. Il toponimo significa “castello grande”: il suffisso accrescitivo aggiunto al latino medievale castellum indica regalità, come appare anche nello stemma comunale, che comprende un castello e due leoni accovacciati. Dal 1151 al 1236 il luogo figura nei diplomi come Castellio.
Da Palermo a Enna, da Catania a Milazzo, molti luoghi della Sicilia raccontano anche i lati oscuri della storia: tra inquisizione e misteriose incisioni, ecco alcuni castelli
Al confine tra i comuni di Castelvetrano (TP) e Menfi (AG) si estende la Riserva Naturale Foce del Fiume Belice e delle dune limitrofe, che interessa un breve tratto di costa meridionale della Sicilia, quella più tipicamente 'africana', fortemente connotata da dune sabbiose che si spostano con il vento e colori ambrati da spazio desertico.
La Sicilia è un’isola che non finisce mai di sorprendere; la sua bellezza è straordinaria e tra le chicche da non perdere c’è Borgo Parrini. Un paese vicino Partinico, che sembra essere un dipinto. Un borgo che per colori e forme sembra essere stato dipinto da Antoni Gaudì e trovarsi in Spagna. Invece siamo nella nostra bella Sicilia